Alla stagione dell'estate!! La Cassin al Palma.


Erano ormai due anni di fila che aprivamo la stagione estiva in parete io e il Fabri!
In questi due anni, entrambi abbiamo avuto alti e bassi anche arrampicatorii per svariati motivi ma quest'anno, ancora e fortunatamente, ci troviamo discretamente in forma per l'apertura di stagione!
La fantasticheria continua e riusciamo a coinvolgere anche il nostro amico Toso nell'apertura dell'estate!
Un apertura della quale godere appieno!!
L'anno scorso, proprio per l'apertura sulla via Zucchi al Pilone Centrale della Grignetta, mentre risalivamo la direttissima nel primo pomeriggio, un nostro ex allievo Luca.C. scendeva dopo aver fatto la Cassin al Palma e ce ne parlò bene!
Fu così che il primo mattone di questo progetto prese posto tra le fondamenta!
Ora basta solo essere in forma, radunarci tra amici ...e su! E sarà una festa!
Parteciperanno anche Lauretta, Simo e Fe! Non me la sento ancora di invitare Simo e Fe sulla Cassin al Palma. Mi pare presto anche se i ragazzi crescono di esperienza in esperienza. Loro faranno altre vie sempre in Grignetta e ci avvicineremo tutti sul "Sentiero della Direttissima", almeno, per un po' insieme...
Bene!
E' mattino presto, molto presto, e arrivo da un mese intensissimo di lavoro, viaggi, emozioni, amicizia, chilometri, spalla su cui contare, vicedirettore, stress, nonchè da tre giorni di influenza ma ho mollato il colpo quando c'era da mollare e ho tenuto botta fin che c'era da tenere!
Non sono contento al 100% ma al 99. Tutto non sono riuscito a farlo e non sono riuscito ad esserci per tutti ma sono molto soddisfatto perché ho fatto tanto e qualcosa anche bene ...e ora aspetto la prossima mazzata che arriva sempre puntuale dopo un periodo in cui ne imbrocchi un po' dal verso giusto! ...se poi la mazzata questa volta non dovesse arrivare non mi lamenterò di certo, anzi!!! ...ma forse 'stavolta sono pronto, a parte che la vita riesce quasi sempre a stupire...
...ora sono solo un po' preoccupato del mio stato di forma per l'intensissimo week end che mi aspetta e non solo dal lato fisico, ma soprattutto da quello emozionale.
Sabato la festa con gli amici tra i più grandi che ho (insieme a un'altra decina sparsi qua e là) su una via che mi sbrindella la mente e Domenica c'è da riportare Silvie in via, la riporterò io e, scusate, ma certe cose sono per me enormi ed incalcolabili...
Siamo sulla Direttissima e i miei guanti in pelle della mia taglia, Stoker da gierdinaggio (Voi continuate pure a non usarli!), mi fanno viaggiare come non mai sulle catene, scalette e funi d'acciaio del sentiero attrezzato! Li avessi scoperti prima.
Incontro Emma (una Melmosa del primo Melma Day!) che va a fare la Segantini con amici perché un socio l’ha paccata. Dovevano fare la Zucchi al Pilone...Magari prima o poi ci faremo una vietta insieme. E' due o tre anni che ogni tanto la buttiam lì...e ora vediamo di farla più prima che poi!
Salutiamo Simo e Fe che scendono al Campaniletto e ci addentriamo poco dopo nel Canalone del Diavolo all'altezza della Punta Giulia che troneggia poco sotto di noi.
Sappiamo che nel canale si alternano facili roccette e passaggi di II, III grado e, io Lauretta e Toso ci troviamo incasinati sull'ultima placchetta a rischiare decisamente troppo, tra cui la pellaccia. Sarà il Fabri, che era rimasto in dietro, a risolvere il dilemma passando a destra, prima su vaghe tracce di prato e sentiero uscendo poi su un facile dosso erboso e un po' detritico ...come tutto sotto il Palma.

Arriviamo che una cordata sta partendo. La sola per fortuna oltre a noi. Per fortuna perchè basteranno loro, veloci ma sporchi e disattenti, un po' bestie, a mitragliarci di sassi per tutta la prima metà della via.
Uno di questi, fortunatamente il più piccolo mi prende lo zaino mentre salgo da primo il terzo tiro. Nonostante tutto, sento una bella spinta verso il basso. Il primo è enorme e cade proprio nell'unica frazione del primo tiro in cui non integro tra i resinati sempre piuttosto lontani sui tiri dispari che ho fatto io da primo di cordata. Fortunatamente cadrà molto lontano...
Beh! Attacchiamo.
Pian piano mi concentro, mi scaldo, parto, sono molto lento ma pulito. Lauretta da prima anche lei sui tiri che farò io ci metterà quasi la metà del mio tempo per percorrere il primo tiro...
Il primo lo trasformo da quasi facile a difficile, almeno per me, visto che trascuro ottime maniglie, appoggi e lame che mi sembrano lì e lì per cadere! Farlo così non so che grado sia. Dovrebbe essere IV ma ciaoo!!
Il secondo tiro, già di V+ lo attaca il Fabri e se lo mangia!
Ha proposto lui di fare i tiri pari da primo di cordata e mi ha trovato subito d'accordo viste le mie condizioni non perfette ...e comunque scalerò un tiro in più: io quattro e lui tre, tutti più difficili dei miei.
Fortunatamente dal secondo tiro, terzo compreso, la roccia migliora di consistenza e di pulizia. Dà una sensazione di solidità e scalo più sereno, anche se ancora un po' lento.
La mia salute sta anche migliorando di tiro in tiro...
Il terzo tiro infatti è ancora di roccia splendida! Sempre sul IV, a volte IV+, dritto e bellissimo. E’ anche piuttosto lungo e si gode per un po' di tempo di questa scalata!
Il quarto mi sembra duro. Lo sale Fabri molto bene e gli faccio dei complimenti sinceri! Da secondi è facile ma la componente psicologica deve giocare una parte importante del tiro...
Lauretta e Toso non hanno la minima esitazione nel seguirci. Vanno come treni!
Ho chiesto io di attaccare per primo perchè ero un po' dubbioso delle mie condizioni psico-fisiche e mi avrebbe fatto piacere avere una cordata più forte alle spalle...non si sa mai!
Come dice Carletto:"Avere un Carletto alle spalle può sistemare la giornata ...così penso io oggi del Toso!".
Arrivo alla fine del quarto tiro "a ruota" del Fibra e siamo al mugo, quello famoso di cui scrive Cassin nella sua relazione della salita al torrione Palma.
La relazione dice che bisogna andare a sinistra. A me sembra abbastanza buona anche dritto per dritto ma vado dove dice la relazione, doppio uno spigoletto e un camino in cui vorrei quasi infilarmi. Sembra liscio ma possibile.
Niente chiodi...
Vado oltre.
Passo un altro spigoletto e arrivo al famoso chiodo che una famosa relazione dice di non rinviare per non far fare attriti alla corda.
Io sono un po' così e parlo ai miei mentre avanzo per spiegare agli amici cosa ho davanti ai miei occhi e mi serve anche per mantenere la concentrazione e avere una visione di insieme più chiara. C’è solo quel chiodo e uno strapiombo sopra la mia testa.
A sinistra sembra più corto e poi rampa...ma a destra sembra più sano...
Non uno strapiombo da Lavaredo ma la parete è aggettante di un po' di gradi per sei/otto metri...
Metto giù un rinvio, ci attacco un bel cordino lungo dinamico, un altro rinvio e ci passo la corda così almeno, dovessi finire giù, non sarà un pendolo di otto/dieci metri...sempre che quel meraviglioso ferro vecchio tenga ancora! Mah!
Comunque sia parlo un po' e ci lavoro un po' di testa prima di prendere la decisione e poi parto, dritto per dritto, tendenzialmente a destra del chiodo.
Penso che salirò fino a che sarò capace di farla all'in dietro e comunque fino a che riuscirò a proteggermi metro dopo metro.
Comunque scalo in libera l'aggetto che gradiamo tra il IV+ e il V. E' faticoso ma anche ben ammanigliato e, padroneggiando le tecniche di scalata in strapiombo, nemmeno troppo difficile. Al contrario sarebbe un inferno credo.
Salendo, sulla sinistra vedo una rampa che pare più facile ma è carica di sassi pronti a colpire chi sta alla base della via ...non buono per noi. Continuo per la parete aggettante fino ad un altro mugo in cui passo un altro cordino e sono fuori dal duro. Qualche metro sopra di me troneggia un resinato (l'unico del tiro salvo il primo vecchio chiodo) e, dieci metri dopo c'è la sosta sopra una lama staccata su cui mi metto a cavalcioni col piede destro sospeso almeno 200m sopra il nulla!
Mi inebrio della sensazione.
A dire il vero, anche gli ultimi metri del tiro sono espostissimi ma non lo percepisco. Lo percepirà il Fabri che però partirà a razzo sul sesto tiro e ne uscirà bene e molto in fretta! Per fortuna perché a me preoccupava e mi avrebbe ingaggiato moltissimo doverlo affrontare subito dopo aver percorso il quinto tiro.
La partenza del sesto continua ad essere verticale ed esposto ...giusto un tantino! Si scala con la sensazione di essere in cima al mondo.
E’ meraviglioso!
In uscita, le roccette sono facili ma non è facile essere puliti. Rinviamo su spuntoni in modo che le corde non striscino sui sassi...
Ci riusciamo tutti e quattro, salvo per due piccoli sassi che le corde comunque sfiorano e gettano nella valle fortunatamente libera...
La discesa si svolge per qualche metro seguendo dei bolli rossi che portano alle calate che facciamo sulle mie Criss e Cross.
Scendiamo al sentiero Cecilia fino al Rif.Rosalba dal quale godiamo dello spettacolo delle doppie di Fe e Simo che nel frattempo sono andati a rifarsi la Normale al Cinquantenario.
Le birre si sprecheranno per festeggiare e brindare ...alla stagione dell'ESTATEEEE!!! ...e a un grande raduno di Grandi Amici...che già mi fa venir nostalgia in anticipo...
Scendiamo mentre Toso e Lauretta si fanno il Campaniletto del rifugio dalla fessura ovest!
Durante il ritorno riesco a convincere i ragazzi a partire domenica alle 7:30 invece che alle 6:00 alla volta di Agàro (notare l'accento! I locals ci hanno redarguito sul nostro modo di dire àgaro!).
Sono sfatto dall'influenza, dalla fatica del giorno prima ma oggi non voglio mancare per nulla al mondo e allora su! Quando mi rendo conto poi in che razza di paradiso terrestre siamo finiti, mi sale ancor più la voglia di camminare, scalare, cantare, ecc, ecc!
L'avvicinamento non va come dovrebbe e la cordata di Simo e Fe è compromessa, peccato proprio, ma io mi son fatto un mazzo che non immaginate per cercare di guarire per esserci oggi, Silvie ci ha chiesto di portarla di nuovo in via...e allora via sia, casscasse tutto il mondo!
In relax attacchiamo "Specchio delle mie Brame" che è risaputo ha un primo tiro che è una fucilata di 6a (a detta degli apritori!). Ho già deciso che non mi va di fare tutta la via con Simo e Fe che aspettano giù al lago ma almeno due tiri e una doppia li faremo. Lo comuniico a Silvie alla prima sosta.
Fatico ad arrivarci ma ne esco benino! Per me il primo tiro è sempre un po' così...
Silvia mi segue con il suo stile eccezionale, perfetto, estetico, impeccabile e sempre leggero che ...scalassi io così...

Ah! Il terzo spit del secondo tiro è su una lama enorme che sta venendo giù. Sarebbe il caso di velocizzare la cosa ma sabato non era giornata e poi non avevo leverino, trapano e un paio di spit (anche se prima o poi...) per sostituire il tutto...
Quindi regolatevi e arrangiatevi voi come abbiamo fatto noi.
Arrivati su, alla seconda sosta, una gran voglia di continuare!
Abbiamo fatto un paio di ometti (OMONI) e restaurati altri per rintracciare il sentiero di avvicinamento alla parete che parte poco dopo la grossa presa d'acqua del lago, in direzione opposta al sentierino che va verso il villaggio.
La prossima sarà placca? Chi lo sa? Vedremo.
...Intanto il Toso mi fa provare delle cose assurde a Carate Urio dopo giornate già dure e improbabili ...ma l'Aquilotto (7a), lavorandoci, prima o poi potrebbe anche prendere il volo!!!!
Con la Nau improvvisiamo caldissime visite a Galbiate il martedì pomeriggio inanellando sfilze di 6a e foto meravigliose che non ho messo mannaggia a me...
Indoor il mondo si scalda ma non mancano nuovi blocchi meravigliosi in palestra a Corsico made by me e ...venite a trovarci.
Si pianificano già l'autunno, l'inverno e la prossima primavera e le "campagne" pubblicitarie della scuola di alpinismo... E le emozioni son sempre troppe e difficili da gestire.
...fortuna che lavoro in montagna!
Ciao e a presto!

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