Ancora una volta in bici dall'Anto! 1 settembre 2015

Come cominciare?
Aula 100 Matematica, sempre aula 100 Geografia Fisica, ecc, ecc, aula V7 esercitazioni di Fisica, aula Assereto, esercitazioni di Geografia, si finisce alle 18:30 dopo nove ore di lezione qua e là, il martedi del secondo semestre di Scienze Naturali 1994/95.
Siamo pochi a seguirle tutte con dedizione...siamo in due ...forse altri due le seguono tutte.
Ecco come cominciare una storia infinita di amicizia, di dedizione, di affetto, di studio intenso, di telepatia, di sostegno, di lotte e così piena di ricordi!
Questo è un viaggio nei ricordi.



Qui non mi aspettano fantasmi spaventosi o poco graditi e comunque ormai sconfitti come quelli dell'arrampicata.
Mi aspettano solo meravigliosi ricordi dietro a ogni angolo, che mi stampano in faccia un sorriso dal sapore speciale.
Il primo esame che preparammo insieme fu l'orale di Geografia Fisica e ci scoprimmo una perfetta macchina da studio.
Nessuno di noi due era un genio e dovevamo studiare ore e ore e giorni e mesi ma, insieme, ci ponevamo obiettivi e li raggiungevamo bene grazie a costanza, affidabilità, dedizione e onestà.
Durante la prima vacanza in bici della mia vita verso le Dolomiti, scelsi di passare dal suo paesello per salutarla e la chiamai dal telefono a gettoni che stava in riva al Lago e scese a salutarmi...
Andai poi qualche altra volta a trovarla in bici, in macchina, in moto... Una volta, dopo aver preso un gelato in compagnia di Lino e Bea su a Vigolo, tornammo a Milano in Università insieme, carichi di libri, sul piccolo Fantic ereditato da mio fratellone!


7:15. Si parte!

I primi due anni di Uni furono speciali, spensierati e conobbi anche altre persone speciali che non elenco anche se sono poche, forse dieci...
Con alcuni di loro andai in montagna, sul Lago d'Endine, in giro in bici, per fossili, lavorai, suonai, ecc, ecc... Antonella comunque è LA mia amica dell'Università e so che i pochi altri a cui voglio un mondo di bene non si offendono per questo suo posto speciale nel mio cuore.
Ormai sapete com'è no?
Lo Ste adesso, dopo una schifosissima pausa forzata di oltre dieci anni, va ancora in bici e un bel giorno, pochi mesi fa, promette all'Anto che la andrà a trovare in bici e Anto promette che in quell'occasione farà una teglia del suo specialissimo Tiramisù.
E' dall'autunno che mi alleno per l'occasione e, ultimamente, gli allenamenti si erano intensificati in vista della possibilità di realizzare il progetto a breve.


Alzaia del Naviglio Grande

Il progetto iniziale era "Dalla via più veloce!": arrivo a Milano in bici, attraversamento in Metrò fino a Gessate poi direttamente a Sarnico passando per Vaprio d'Adda e salita al suo nuovo Paesello di residenza in cui sta con la sua famiglia.
I mesi passano, la salute tiene, l'arrampicata mi porta un po' via dalla bici ma i km nelle gambe ci sono, complice il mio tragitto casa-lavoro...
D'estate riduco drasticamente l'attività ciclistica per lavorare in Valsassina ma appena rientrato mi rendo conto ai primi giri che le gambe girano ancora bene e basterebbe forse riallenarle un poco per poter nuovamente raggiungere l'Anto in bici...
Il training mi porta così a riscoprire le vecchie strade dei miei allenamenti da diciassettenne e vado spesso a far merenda a Ticino in bici, finita una giornata di lavoro.
Pochi giorni dopo noto che riesco ancora a percorrere tranquillamente una settantina di km al giorno senza particolari problemi.
Faccio sempre qualche pausa per non infierire troppo sul mio sistema nervoso, allora mi spalmo una fetta di pane con la maionese al ponte di barche di Bereguardo, oppure una birretta con mio fratello al Grillo Verde di Motta Visconti...
E poi...
Anto? E se fosse il primo settembre?
"Perchè no?" mi risponde!
Andata!


Gara?

Ora ho quattro giorni per prepararmi psicologicamente e i formicolii al braccio destro cominciano ad aumentare semplicemente per la tensione. In questi quattro giorni vado anche in trekking col mio socio e ogni tanto penso anche al mio viaggio ciclistico...
Potrei passare dal Lago d'Endine! ...ci andavo ogni tanto con gli amici dell'Uni! ...poi potrei passare da Lovere. Ci piaceva passar di là. Un paio di volte ci fermammo anche!
E poi non vuoi transitare da Tavernola Bergamasca come la prima volta?
Eccolo che è già diventato "Il viaggio dei ricordi"!
A Vigolo prendemmo un gelato, quindi su anche a Vigolo e, già che ci sono, vorrei passare anche dal Colle Dedine da cui arriva una parte delle piante dell'erbario che componemmo insieme in un lavoro congiunto io e Antonella nell'anno 1999 per l'esame di Botanica Sistematica.
Ecco fatto!
OK Ste! Ma ci saranno le strade sui Colli di San Fermo? Come saranno? Reggerai la parte peggiore per i tuoi nervi, ovvero l'attraversamento della pianura?
Beh! Di certo la geometria del mio mezzo attuale aiuta. Le sospensioni saranno morbide! ...però cambiamo le gomme va!!! Assetto da xc, secco, asciutto, veloce e via!
Faccio l'ultimo allenamento con le gomme da xc montate e pedalo con due pignoni di differenza rispetto al solito e diversi Km/h in più!
Forse si può fare Ste!
Sono le 7:15 dell'1 settembre 2015 mentre mi faccio un autoscatto con la macchinetta fotografica appoggiata al balcone di casa mia...
Itinerario chiaro in testa, cancello aperto e via, seguo il senso unico come sempre, attraverso il Naviglio Grande sul Ponticello che in pochi metri ripidi mi lancia come un missile sulla strada Alzaia del Naviglio Grande...
Due donne competitive sull'alzaia prendono il mio sorpasso a passo regolare come una sfida e mi superano due volte crollando altre due volte, così mi tocca superarle tre volte! E' divertente. Mi fanno sorridere e l'ultima volta le saluto!!!
Fino in Porta Venezia mi pare di andare al lavoro ma poi, superati i Bastioni, in Corso Buenos Aires comincia la vera vacanza.



Mi sento lontanissimo da casa e le macchine e i camion con cui dividerò la strada mi danno meno fastidio del solito!
L'idea di uscire dall'altra parte di Milano, sulla mia due ruote, mi inebria così tanto da non farmi controllare la mappa e farmi allungare la giornata di due o tre km per rientrare sul mio itinerario...riesco comunque a passare davanti alla casa di un vecchio amico che andavo a trovare in bici e una volta venne anche lui a trovarmi in bici! Trovo un vecchio cartello che ricordo benissimo ed era già vecchissimo nel 1995.



Sono sulla Via Padana Superiore e canticchio la canzone dei Timoria, vecchi anche loro!
Passo oltre sui rettilinei della pianura. Affamato continuo fino a Vaprio d'Adda dove scendo sul fiume, lo attraverso e mi scofano una tonnellata di pizza. Sono le 11:00 quando riparto con calma e ben rifocillato!
Vado verso Mornico al Serio. Quando attraverso il fiume non sembra nemmeno un fiume. E' una pozza rinsecchita.
Anche io lo sto diventando.
I 33°C sono un benefit che mi fa venire le placche sulle gambe dalla disidratazione...



Ogni tanto tra i cartelli stradali vedo il nome di un paese in cui abita o abitava qualche compagno o compagna dell'università. Vorrei passare a trovarli ma non ce la farei ad arrivare fin dove voglio e oggi la meta è chiara!
Anto e Dan mi aspettano a San Fermo.
Salgo verso nord finalmente e il vento che era sempre leggermente contrario, ora, seppur lievemente, mi spinge.
Passo di fianco a Trescore Balneario e poi verso Luzzana. Da qui vedo i colli di San Fermo e penso che tra qualche ora potrei passar per di là e mi dò un po' del matto per la strada che ho scelto!
Sto un po' soffrendo e si insinua leggero il dubbio di potercela fare dal lungo itinerario che ho ideato. Vedo il termometro di un negozio e capisco il motivo del mio dubbio.
Ci sono 33°C che poi diventeranno 34...35...!
Oggi uno dei pensieri principali è rivolto all'idratazione.
Mi affido all'acqua e alla chimica.
La pizza delle 11:00 è l'ultimo cibo normale che trangugio, salvo un paio di pausette d'eccezione a pan bauletto e fichi. A parte quelli, da lì in poi solo zuccheri, sali minerali, proteine, aminoacidi ramificati e vitamine sotto forma di liquidi, gel e barrette...
Potrei tagliare e salire direttamente a San Fermo ma ci penso solo per pochi secondi poi tiro dritto verso il Lago d'Endine.
Non so in che paese ma mi immetto in una pista ciclabile di quelle tutte spezzettate e con sali-scendi ripidissimi perdendo almeno venti minuti sulla tabella di marcia. Ne esco appena posso e torno a farmi tirare la scia dai camion sulla statale del Passo del Tonale e della Mendola.
Mediamente i Camionisti sono sempre più rispettosi degli automobilisti e superano stando più distanti. In fondo sono dei professionisti...in più, la scia ti fa abbassare i pignoni anche di due o quattro denti in meno...





Arrivo al Lago d'Endine e ricordo le belle serate spensierate con gli amici. Mi concedo una pausetta all'ombra in cui, sereno e appeso alla mia Anthem, mi addormento una decina di minuti che fanno miracoli.
Quando riprendo, Lovere arriva in un attimo!
Mi trovo poco prima sulla strada vietata alle bici ma ne esco bene e in fretta!
Sulla discesa verso Lovere mi scatto selfie e, appena lo vedo, emozionatissimo, fotografo il lago d'Iseo che finalmente dopo tantissimo tempo mi si presenta davanti in tutto il suo splendore di un verde acqua che sembra quello dei quadri più belli e, quando ci arrivi in bici, sono più belli ancor!!!





Qui i gradi sono 34.
Faccio una pausetta ad ammirare il lago e ne approfitto per mangiare un paio di fette di pane con quattro fichi buonissimi raccolti la sera prima a casa.
Il lago mi ammalia totalmente.
Riparto e continuo ad ammirarlo.



Pioviggina e con questo caldo fa piacere sentire le gocce sulla pelle.
A Tavernola le emozioni decollano fino alla velocità di fuga e vanno in orbita!

Sono d'accordo con Anto che la chiamerò arrivato a Tavernola, invece mi chiama lei qualche minuto prima di raggiungerla!





Siamo sempre stati telepatici io e lei, soprattutto al telefono! E' inspiegabile ma è certo.
Da Tavernola la strada si impenna verso Vigolo. Il caldo non molla un attimo e la salita chiede un duro pagamento in liquidi ed energie.
Ormai sono un selvaggio. Attraverso il centro, vorrei una birra, una bevanda gassata qualsiasi ma non mi fermo! Troppa gente...saran quattro gatti ma mi sembran troppi e vado...
A quel che so mi mancano solo 400m di dislivello al Colle Dedine e lo so bene. Ho studiato!
Quando ormai sono troppo lontano per ripensarci, comunque i liquidi scarseggiano e so che ci sarà da soffrire ma posso farcela anche se sto rischiando...
Sta di fatto che girata una curva ho una visione: Fontanella, panchine e pure un tavolo!







Mi preparo una bevanda rigeneratrice, mi lavo la faccia, la testa, le braccia e abbasso un po' la temperatura corporea che sta esagerando!
Dopo due minuti mi sento come nuovo!
Pausetta ad ammirare il panorama meraviglioso e poi su.



Mentre salgo, di fronte a me vedo un taglio netto, di pendenza estrema, nella montagna. Immagino che sia una strada assurda e spero di non doverla percorrere ma, arrivato ad un certo punto, capisco che il cartello "Dedine" indica proprio quella strada.
Dopo i primi metri ripidi ma non ripidissimi, la salita diventa una frustata per il cervello, le gambe, il cuore e i polmoni!



Ormai sono almeno al 140° chilometro della giornata e non sono più il ventunenne instancabile del 95, allora scalo le marce e finisco sia le corone che i pignoni riducendomi spesso a pedalare col 22/36 salvo quando sui tratti sterrati la pendenza diminuisce.
Arrivo al Colle Dedine e le emozioni ormai sono all'asta dei ricchi! Le quotazioni sono incalcolabili! Pedalo, scatto foto, mi guardo in giro e non è che mi fermi troppo a riposare. Le gambe girano ancora benino e riesco anche ad evitare una crisi di fame anticipandola con qualche fetta di pan bauletto!


Colle Dedine

Dietro il colle Dedine è ancora salita, poi in piano fino alla "Sella" sui 1050m e poi giù nel bosco scurissimo di fitti abeti...



Giù, non tantissimo, ma giù e poi l'ultimo colle sale a 1254m. Mi mancano circa trecento metri di dislivello. A questo non ero preparato. Non avevo più guardato oltre il Colle Dedine pensando erroneamente che fosse la fine delle fatiche... E' incredibile un tratto di salita cementata in cui la ruota davanti tende ad impennare e ho il mio bel da fare a tirar fuori ancora un po' di tecnica di guida per salire stando in sella!
Mi chiamano Anto e Daniele!
Daniele è arrivato da un po' e insieme ad Anto va a registrare un video su una pianta di tartassanti vicino a San Fermo. Io sono quasi in cima al "Colle di Caf". Ci arrivo alle 19:15 dopo dodici ore dalla partenza e la serata pian piano prende forma! Ci troveremo lassù a San Fermo! ...per me sarà laggiù!!!






h 19:15 - dodoci ore dopo la partenza sono sul Colle di Caf 1246m

Negli ultimi venti minuti di strada ne utilizzo 10 per procedere e 10 per guardare attentamente la mappa ad ogni bivio. Sbagliare qui e scendere troppo vorrebbe dire mandare a monte la giornata...che non so se riuscirei a risalire! Magari sì, magari no!
Comunque azzecco anche l'ultimo bivio e mi presento a San Fermo ad andatura decisa e con una cera decisamente decente! Non pensavo!!!
Che emozione rivedere Antonella dopo due anni e Daniele il "mio" bassista dopo qualche mese!



E' sera e la piccola di Anto gioca serena sugli scivoli del parco giochi...
Noi ci salutiamo, ci scattiamo una foto e mi sembran passati solo dieci minuti da quando sono entrato per la prima volta nella 416 del Bassini carico di libri e di clementine per studiare in compagnia di Anto. Quando passo di rado da quelle parti, mi volto ancora in alto a sinistra verso la camera, cercando il fornelletto del caffè di Anto anche se da anni non c'è più su quella finestra...
Sembrano ieri le fatiche, sembrano ieri i momenti divertenti e quelli tristi.
Chiacchieriamo tutti e tre tranquilli, Anto dolce, Daniele graffiante e giocherellone, mentre il sole si abbassa su una giornata che porterò nel cuore finchè potrò.
Scendiamo a casa di Anto...una bella discesa veloce e inebriante in cui metto la Anthem a ferro e fuoco staccando sempre molto lungo sui tornanti!



Alla sera, ci ammazziamo di Pizza e birre insieme alla famiglia di Anto e poi il mitico Tiramisù!!!
Ci ha provato Anto a dire che non aveva fatto in tempo a prepararlo per un contrattempo ma eccolo lì nel piatto...





Mezza teglia ce la scofaniamo io e Daniele...come sempre!!!
Ci salutiamo, carichiamo la Anthem nella macchina di Dan e via...ogni tanto crollo dal sonno. Molto a fatica cerco di restare sveglio per fare un po' compagnia a Dan che mi fa da autista e mi porta fin sotto casa allungando di molto la sua strada.
Grazie amici!



Mi avete regalato una giornata magnifica, da quando l'ho immaginata, l'ho progettata, fino ad ora in cui la ripercorro col pensiero, mezza pedalata alla volta, amica per amica, amico per amico, ricordo per ricordo, curva per curva, finchè morte non ci separi, cara la "mia" strada!

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