Il "Vecchio Ste", quel passo non l'avrebbe mai fatto!



La relazione tecnica (in italiano!) tiro per tiro in pdf: Schildkrötengrat.pdf

- La relazione di Laura su Hikr

Sabato:
andiamo di qui, poi andiamo di là, si potrebbe far questo, poi quello e poi alla fine andiamo al mare!
Vabbè, non ci andavo da tanto ed è stato un ritorno emozionante!
Bella giornata, soprattutto bel panorama, ottima compagnia e belle nuotate faticose, simpatiche e allenanti...però giovedì andiamo, eh?
Dove?
Ma al Furkapass, visto che è qui dietro l'angolo!
I tempi son sempre quelli ma è previsto bel tempo. Solo un po' nuvoloso in attenuazione...
La temperatura massima prevista di 15°C al Furka mi fa gioire! A lei no ma vabbè, la bellezza del luogo la attrae comunque!
Che emozione!
Son così emozionato che non riesco nemmeno ad andare in bagno!!!
Tornare al Furka vent'anni dopo e rivedere quella strada su cui pedalai nel 1995 con la mia bicicletta carica di ben venti chili e qualcosa di bagagli durante la mia prima vacanza in bicicletta da ventunenne...
Tornarci con Laura che lì è come a casa e che l'autunno scorso mi proponeva di andarci mentre io, spaventato, tiravo i remi in barca...
Sarà la prima vera cresta su cui scalerò sul serio?
E' ora!
Scalo da primo sul III, IV in Grignetta, Lunedì scorso ho passato pulito un breve tiro di 6c e potrò ben provare a fare una cresta di III e IV grado spittata dove serve, no?

La Schildkrötengrat al Chli o (Chly che sia) Bielenhorn è molto bella.
Si presenta slanciata e si sviluppa da WSW a ENE per un dislivello non eccessivo, fino ai 2940m della vetta.


Avvicinamento in vista della cresta SE del Gross Bielenhorn...prossima meta?

Saliamo "tranquilli" nel primo pomeriggio verso la Sidelenhütte e poi per nevai all'attacco che si trova presso un intaglio con due gradini evidenti, a sinistra di un grosso gendarme che non scaleremo - 1 chiodo e uno spit evidenti).
L'attacco è ancora molto innevato. Preparo la corda sopra il guscio in Gore-Tex per tenerla asciutta.
Parte Laura.
Sale circospetta i due gradini IV e poi comincia a correre nel facile canale/sentiero!
Per starle dietro dovrò ficcare tutto velocemente nello zaino e correr su anch'io senza nemmeno poter indossare le scarpette!
Nessun problema. La roccia è così granulosa che tiene anche con le scarpe da running!
Salgo veloce, arrivo su e indosso calze asciutte e scarpette.


Laura a metà del secondo tiro


Laura poco prima del passo atletico alla fine del terzo tiro

Riparte lei da prima per il secondo e il terzo tiro III, IV, salendo e seguendo dapprima gli spit e i chiodi sul fianco sinistro della cresta (N) ancora larga fino in sosta e poi, salendo in cima a un 'apparentemente (da sotto) tozzo rilievo, sempre seguendo gli spit che questa volta salgono alla sua destra.
L'uscita è atletica IV IV+ e può essere d'aiuto per azzerare, posizionare un cordino, utilizzando i chiodi piantati vicini sul "pianerottolo" di uscita ma nè lei nè io ne abbiamo sentito il bisogno.
Io resto a disposizione! Per me può anche fare tutto da prima che son solo contento per lei.
Qui si vede che è a casa sua!
Oggi siamo insieme su questa cresta per diversi motivi: per scalare insieme certo, perchè è qualche giorno che piacerebbe a entrambi andare al Furka e siamo su questa via in particolare perchè tra avvicinamento e scalata dovremmo stare nei tempi per essere a mezzanotte a casa che domani Laura lavora presto.
Un altro motivo è che io non dovrei avere problemi a superare, azzerando, quel che viene chiamato "muro del pianto", ovvero un muretto di tre o quattro metri con fessure svase dato di 7b in libera ma solo di IV+ V passandolo in artificiale A0...dato come il passo chiave della via.
Laura mi aveva mandato una foto del muretto in questione e non volevo fare lo sborone ma a me, azzerando, sembrava il passo più facile della via.
Lei un (forse) problema di 4 metri, io un (forse) problema di 300 metri ovvero del resto della cresta!!!
Comunque io son certo che lei passerà di là e lei è certa che mi farò la cresta serenamente!

Bene.
Esco atleticamente dal terrazzino e siam sotto il muretto.
Vorrebbe farmi qualche foto e si sta per organizzare ma le dico che delle foto non mi interessa niente.
Mi interessa salire.
Lo osservo intanto che Laura prepara la mia sicura col reverso...come sempre faceva gli anni scorsi sulle vie che ha percorso (!!!)! Lo vedo dal vivo ora, son d'accordo che passare in libera possa essere 7b e nemmeno provo a liberare il passaggio. Lo proverei volentieri e magari lo passerei con un praticello sotto, tanto tempo da perdere, tanti tentativi e tonnellate di magnesite.
Son difficoltà che inizio a intravedere ma qui bisogna andare e azzero subito posizionando rinvii e cordini per i piedi e in 3 minuti son fuori.
La sosta che avrei inventato appena sopra per facilitare il recupero della mia socia non c'è bisogno di inventarla perchè due begli spit del 10 aspettano solo di essere collegati e così faccio.
Laura mi dice di "Montarmi già il mio bel paranchino" che sarà un "Mezzo-Poldo" con spezzone aggiuntivo che il Toso ci ha insegnato per far pratica per il suo esame da istruttore regionale (giusto per citare il mio fratello di corda che non cito mai)!!!
In relativamente poco tempo son pronto a recuperarla!
Sale molto bene e il paranco mi facilita il recupero quando Laura fatica un po' soprattutto nel recupero del materiale, ma sarebbe salita anche senza.
Capisco però che 7b sia un grado che fa molta impressione e assicurati in questo modo si sta più sereni!
Senza staffe ma solo a cordini, il V, V+ ci sta tutto anche azzerando quindi, resta un passo che fisicamente e anche tecnicamente può rimanere duro.


Laura in sosta dopo aver superato "la Tartaruga"

La cresta continua a presentarsi un po' aerea anche nel tiro successivo.
Passata a destra con passo delicato "la tartaruga", un masso caratteristico appoggiato su un esile pinnacolo arriva alla sosta composta da due spit e un fittone più datato.


La Tartaruga, un tempo fu, un animale che correva a testa in giù!

Laura scende ancora ad un colletto prima dei due gendarmi visibili già da due tiri. Quello a sinistra è molto affilato, quello a destra un po' meno.
Seguo e poi risalgo un canalino di sentiero quasi verticale e delicato che porta ad una sosta in mezzo a due gendarmi di cui quello sinistro affilatissimo.


La sosta indicata con S e la via da seguire sul gendarme di destra

Le nuvole fanno sparire il bel sole e per un attimo, anche se il meteo non lo prevede, pensiamo che stia arrivando dell'acqua che fortunatamente non arriverà e il cielo si schiarisce in qualche chiazza azzurra e di sole che regala colori dalla bellezza indescrivibile...
Fa comunque un bel freschino.
Laura confonde il mio freddo con paura e mi incoraggia ma son tranquillo e attento sui passaggi scivolosi e sprotetti del canalino.
Ci copriamo quando possiamo e non è ancora il mio turno.
Ora parte Laura per risalire il gendarme destro.
Prima di potermi coprire devo tenere duro e finire di assicurare Laura in questo breve tiro. Siam convinti che faremo in fretta!
Due spit indicano la strada ma siamo fuorviati da una catena con anello di calata (sulla destra) che ci porta a tentare a destra il passaggio del gendarme che invece andava affrontato a sinistra.


Laura ancora in via, quasi sulla cima del gendarme

Laura che è da prima, una volta a destra, capisce che la catena è l'arrivo di un'altra via che non c'entra con la nostra cresta e il grado è elevato:"Almeno sesto" dice lei (e io confermo perchè un'occhiatina glie l'ho data prima di passare a sinistra e risparmiar tempo!).
Ma ormai è lì e riesce comunque ad uscirne. Brava!
Ora finalmente metto anche io la giacca e vado su!
Con la giacca cambia vita e ricomincio a godere appieno della scalata.
Sono io poi a continuare camminando su un tratto facile ma anch'esso piuttosto aereo.


Sono incredulo di camminare sul tratto in piano facile ma aereo e continuo a ripetermi di stare attento e non sottovalutarlo...


La mia mezzacorda "Cross" attraversa il canale. Il panorama è da sogno
Sullo sfondo, affilatissimo, il Gross Furkahorn

Arrivo in sosta in corrispondenza di un colletto dal quale, a sinistra, scende un canalino che interpretiamo come una facile via di fuga in caso di bisogno ma, pur essendo tardi, siamo in prossimità della vetta e ci sentiamo di proseguire.
Stiamo camminando sul lato destro (S) della cresta in cerca di un camino.
L'unico che vediamo e lo vediamo da un po', è piuttosto grande e scuro. Ci finiamo sotto e vediamo che in cima, un affilatissimo spuntone ha un cordone girato intorno!
Non intercettiamo una buona via di salita. E' tutto marcio per metri e metri sia dentro, sia di fianco. C'è una rampa sulla destra, facile ma difficilmente proteggibile e non capiamo dove porti.
Laura torna un attimo indietro, si affaccia sul versante sinistro e trova una sosta e vede la prosecuzione della cresta. Niente camini!!!
Siamo sul lato Nord. Mi recupera e salgo poi io su una facile lama con un paio di passi delicati ma ben protetti.
Faccio su e giù per qualche metro e vedo di nuovo l'affilatissimo spuntone col cordone intorno ma questa volta è in via, ne punto l'apice salendo a destra per una logica successione di tacche per mani e piedi, rinvio nel cordone dopo averlo almeno un po' testato tirandolo molto forte, mi abbasso su un altro spuntone/lama a sinistra e con un piccolo passo atletico probabilmente di IV, esco dalla cresta.
Su uno spuntone e un friend recupero Laura che sale agevolmente interpretando il passaggio finale in modo diverso e ci separa dalla cima solo una facile camminata e un piccolo zig zag per facili placche e cengie che aprirà Laura


Laura appena sotto la cima



Ci vuole un brindisi!

Salute a te, che mi hai fatto accelerare un po' i tempi e alla mia prima cresta scalata come si deve, e poi alla cima e poi non mi ricordo...
Prima di finire a scalare in un posto così magari ci sarebbero voluti almeno altri due anni!


Un veloce scatto di vetta

Non pensavo di poterlo fare ma è andata davvero bene!
E ora giù, sulla neve, con le nostre meravigliose scarpe da running!!!
Si ok, non sarà stata una mossa saggia ma sui facili pendii non ci siamo mai sentiti in pericolo.


...e lei indica...la cresta appena percorsa!


Laura in discesa sui facili nevai

Diverso può essere in condizioni di gelo e basse temperature in cui una picozza e un paio di scarpe adeguate e non credo ma magari dei ramponi potrebbero aiutare.
La velocità di discesa aumenta pian piano fino a diventare passo veloce e poi, corsa e i due "giovinastri" tengono ancora botta fino ad arrivare tranquilli e senza bisogno di luce frontale, in un'oretta, dalla cima all'automobile di Laura.


E giù di corsaaaaa!!!

Riscaldamento acceso e un sacchettino di gommose ad attenderci!
In pianura poi si viaggia al fresco e con quattro gatti in giro.
Decisamente meglio il rientro dell'andata, per quanto questa fosse più ricca di aspettative!!!


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