29 aprile 2015 - Lucomagno (CH)
Pizzo Predelp - 2586m

Quarta cima in quindici giorni!
Grazie Laura!



Non sono un tipo da gara io, non sono orgoglioso, nè voglio dimostrare di essere un duro. Sono sincero, preferisco la verità nuda e cruda e nessuna pietà. Non sono simpatico, perspicace nelle battute, nè giocherellone, se non alle volte...e oggi ho gli sci e la neve per giocare e mi bastano quelli e un sorriso ogni tanto.
Il carattere duro lo tiro fuori solamente quando credo che serva davvero. E' incontenibile, intrattabile e lo conoscono in pochi ma oggi non serve proprio!
Oggi sono di compagnia in modo del tutto sommesso, con una stupenda canzone dei Queen in testa, seguendo le sensazioni del giorno e mi godo il viaggio e la mia socia che è un po' stanca e valuta con calma tre possibilità di partenza per tre cime diverse nella zona del Passo del Lucomagno.
Non so ancora che i vincoli di tempo pomeridiani oggi sono un po' più larghi. Vorrei che sciegliesse lei ma poco dopo, fra le alternative, le propongo con decisione la partenza su per il bosco che avevamo visto in precedenza verso il Pizzo Predelp (da Pian Casaccia).
E' d'accordo anche lei e pare che potremo indossare subito gli sci.
La valle è deserta e splendida.
Non fa freddo ma la temperatura va bene.
Dopo preparativi che potrebbero essere provocanti ma che oggi non lo sono, partiamo con gli sci, in spalla io e in mano lei, per coprire i cinquanta metri di prati che ci separano dalla prima neve.
Infiliamo gli sci e non li toglieremo più fino al medesimo punto di rientro tranne in cima e, per un breve tratto di salita, io...
C'è un bel sole. Sappiamo che si coprirà e prenderemo magari qualche goccia d'acqua o nevischio ma, in generale, dovrebbe reggere per tutto il tempo necessario.
Mi rendo sempre più conto dei bellissimi luoghi che si possono raggiungere con questo fantastico modo di muoversi. Ogni dosso apre lo sguardo verso nuovi mondi.



Oggi sono spesso davanti, finchè c'è solo da spingere e comunque solo perchè la mia socia è stanca...
Sì perchè anche stanca, quando il gioco si fa duro, con sottili mini lastroncini che si staccano e mi portano giù insieme a loro, lei, Laura, si mette davanti e prepara una traccia così perfetta che io ho solo da imparare...
E imparerò, imparerò.
Ormai questa storia dello scialpinismo mi ha stregato completamente e, se potrò, non mi fermerò finchè le gambe e il cuore reggeranno.
Siamo nel "solito" paradiso terrestre multiforma.



Oggi si presenta con un alone solare, un arcobaleno circolare provocato dai cristalli di ghiaccio sospesi nell'aria vicina a noi, ci sono sastrugi e cornici di neve ovunque.
La neve dei giorni scorsi è pochissima. Non è pericoloso per le valanghe dove ci troviamo noi mi dice Laura dopo che le ho confessato la mia paura...
Al massimo sul pendio si va giù un attimo ma nulla di che!
Sarà che io dentro sono anche uno scienziato e devo sperimentare le cose, sperimento anche cosa vuole dire andare giù insieme ad un piccolo lastroncino di neve che non riesce nemmeno a buttarmi in terra e a seppellire gli sci.
Son solo dieci metri ripidi che costano fatica ma oggi sto bene e risalgo...
Ho un po' "il demone" come dice il mio amico Toso!!!
Il demone però mi deconcentra e mi fa sollevare gli sci invece di strisciarli e Laura puntuale mi corregge.
Sul ripido, in salita il demone si fa da parte e non c'è storia.
Bisogna far scuola di umiltà!



Poi in cima, l'arrivo è dolce e arriva così, quasi in piano.
La cresta oltre la cima prosegue poi splendida con alcune cornici.
Sotto di noi stalattiti di ghiaccio ci ricordano dove siamo anche se il vallone di fronte punta dritto nel verde, verdissimo, primaverile della Val Leventina...
Penso già ad una grande discesa ciclistica!!!
Voltato lo sguardo però ci aspetta la sciata.



Non so dire quanto sia ripido il pendio da affrontare. Forse 30°. Lo danno S3 ma non so che vuol dire e dovrei studiare... Ah ok, fino 35° ma noi il pendio non lo vediamo perchè questa luce strana appiattisce ogni cosa.
Con il pendio che mostra anche gradini verticali di un metro, e questo appiattimento, è impegnativo decidere dove girare.
Ascolto Laura che decide di seguire a ritroso la nostra traccia.





Mentre Laura applica tecniche di sopravvivenza scialpinistiche, io cerco di scavare nei ricordi e di mantenere una posizione ordinata di spalle e braccia!
Funziona abbastanza!
Giro più o meno dove voglio anche se con molta attenzione e mi sento stabile sia sulla neve ghiacciata, sia sulle irregolarità del pendio e anche sul morbido...mi sto divertendo e la discesa mi sta dando soddisfazione!
Posso stare davanti e provare il pendio, la consistenza, la forma, facendo anche da punto di riferimento.
E' una sensazione che mi fa piacere.



Più giù alle volte sfrutterò io Laura come punto di riferimento.
Laura dice di non farmi menate ad aspettarla ma, in realtà non me ne sto facendo per nulla. E' semplicemente il mio modo di andare in giro in coppia.
Se son più veloce aspetto e se son più lento spero che mi aspettino.
Scopro che osservare la neve che scivola sul pendio mi da l'idea della sua forma. C'è proprio sempre da imparare...
Superato l'ultimo gradino, il pendio è liscio per un bel dislivello. Quattro curve e son giù. Arriva anche Laura.
La successiva discesa in dolce pendenza sarà da segugi.
Cerchiamo la traccia con ogni senso.
A volte è ben visibile e ci permette di sciare divertendoci e, altre volte, sparisce in un lenzuolo bianco senza forme.



Poi un lungo traverso per cambiare lato del Vallone e in una salitella io, con gli sci in mano, applico tecniche di sopravvivenza alpinistiche imparate sul Morterathsch mentre Laura procede scalettando spedita.
Poi scendiamo.
Qualche roccia o tratto di prato fanno da punto di riferimento e il piattume prende forma.
Riusciamo a divertirci entrambi fin nel piano e poi nel boschetto finale.
Non pensavo che avrei mai sciato per boschi, invece...



Sfruttiamo entrambi la neve fino all'ultimo centimetro disponibile e poco dopo siamo a piedi nel prato.
Ci siamo solo noi e, sul fiume, un pescatore in disparte si attrezza per passare il pomeriggio in solitudine.
Ci prepariamo di fretta come al solito.
Laura è stanca e domani ha roba importante per le tasche.
Parte, poi mi cede il volante.
Ti porto a casa io. Non preoccuparti e riposa se riesci. Se la benzina basterà arriveremo tranquilli!!!
Mi piace guidare mentre si assopisce un momento.
Ho vecchi ricordi di viaggi passati e canticchio tra me e me la musica del giorno,

In these days of cool reflection
You come to me and everything seems alright
In these days of cold affections
You sit by me and everything's fine
This could be heaven for everyone
This world could be fed
This world could be fun
This could be heaven for everyone
This world could be free
This world could be one...

A casa! Un saluto fugace.
Mi guarda come per spiegare qualcosa ma io capisco.
Non devi spiegarmi niente Laura.
Sono io quello noioso che spiega tutto!
Se vorrai, alla prossima.
Ti voglio bene.
Ciao!

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