I miei giri
Antimedale - Via Chiappa - 7 febbraio 2010

Le relazioni del 2010 cominciano con una via che ho percorso da secondo, in quanto troppo poco protetta per le mie capacità di controllare la paura del vuoto.

E' sabato sera e ci telefoniamo io e Paolino per passare una domenica di allenamento in falesia, quindi appuntamento neanche troppo presto a casa sua e via tranquilli verso Galbiate o giù di lì...
Sta di fatto che alle 9:30 sono a casa sua e, mentre sta finendo la colazione mi dice:"E se andassimo a fare una vietta?" E io:"Va bene. Dove?"
"Antimedale!!!!".

ANTIMEDALEEEEE????

Mi ha preso in contropiede e la paura della salita, dei traversi, dell'altezza e soprattutto della discesa non hanno fatto in tempo a contrastare la voglia che ho di trovarmi in quei posti!!!
"Ce l'hai la roba per una via?" mi chiede, ma io la roba per le vie me la porto anche in spiaggia e allora dadi, friends, cordini, fettucce, frontalino, un K-way campeggiano nel mio zaino!

Però si parla anche delle nevicate del giorno prima e pensiamo che la discesa potrebbe essere complicata, allora con la calma del viaggio decido che sarà meglio andare a Galbiate ...però sbaglio uscita e mi ritrovo di là dalla galleria del Monte Barro.
Tutto pulito... Vabbè dai un'altra volta quando sarò più preparato... Andiamo a Introbio?
Sta di fatto che mi ritrovo parcheggiato a Rancio, ESATTAMENTE SOTTO L'ENORME PARETE DEL MEDALE e alla sua sinistra la placconata dell'Antimedale a fargli da sentinella...

Organiziamo il materiale e partiamo per quel poco avvicinamento...
C'è neve solo giù nel bosco, ma la parete e il canale del Medale sono pulitissimi.

Siamo all'attacco in un attimo, Mangiamo un po'. Tre cordate sono sopra di noi, ma leggermente spostate su altre vie. Paolino mi chiede se voglio fare il primo tiro ...che è facile, ma gli lascio volentieri il posto! Io oggi su di qui va già bene se salgo da secondo!
Il primo tiro è bello lungo. Saranno una quarantina di metri facili ma a volte in mezzo al marciume e bisogna stare attenti a non tirar giù roba. Un paio di dadi van dentro tranquillamente...
Mentre Paolino sale, arrivano due ragazzi che avevano letto da qualche parte che la Chiappa è chiodata R1 e io gli dico che non credo che sia proprio così ...La farei anche io da primo senza alcun problema, giusto un po' di vertigini...
I due percorreranno i primi due tiri e poi si ritireranno in doppia (arriveremo giù prima noi)

Paolino ha già fatto quella via e concatena il secondo e il terzo tiro. Avanzano circa tre metri di corda (la nostra è da sessanta)! Salendo, la roccia diventa via via sempre più bella.
Quarto tiro: Paolino mi chiede se voglio salire a sinistra su una variante di 6a per evitare il traverso del 5° tiro, ma gli dico:"Facciamo le cose bene e facciamoci tutta la via" ...anche se so già che il traverso sarà per me complicato! Saliamo. Paolino mi fa qualche foto. Mentre salgo mi cade il K-way che tenevo tra la felpa e la maglietta, ma la felpa esce dall'imbrago e il K-way parte via!
Fortuna vuole che si fermi due metri sotto su un piccolo gradino ...e lo recuperiamo. E' la prima volta che mi appendo leggermente alla corda e ho una paura folle!!!
Arriviamo al Tetto in centro-parete...
WOW! Guardo indietro e mi vien quasi da vomitare per l'altezza!
Decido che non guarderò più giù fino alla fine della via! Siamo a metà! Paolino decide di fare sosta subito alla fine del traverso. Saranno dieci metri con un chiodo e un resinato un po' lontani dalla sosta e vicini tra loro.
Analizzo tutto con estrema attenzione e mi rendo conto che sarà di primo grado o secondo al massimo, come camminare sul marciapiede con le mani appoggiate al muro, ma lì sembra tutto diverso!!!
Paolino parte e integra le protezioni con una fettuccia ...che si stacca subito, ma non mi lamento...
Dopo che è arrivato in sosta e ha recuperato la corda mi dice il fatidico "VIENI!" Che fatica sciogliere quel barcaiolo e staccare le mani dalla sosta, cosė si, mi lamento un po' e avviso Paolino che ci siam giocati la fettuccia...
Comunque sia, vado e arrivo in sosta meno peggio del previsto.
Sopra di noi c'è il passaggio chiave! Un diedrino con fessura che diventa leggermente strapiombante per un paio di metri, V+...
Me lo mangerei da primo ...se fosse a due metri da terra, ma quassù non se ne parla. Faccio fatica da secondo e, per fare in fretta a togliermi di mezzo, mi appendo pure ad un rinvio, vabbè!
Da qui in poi comincio ad arrampicare decentemente, ma la via è quasi finita. Qualche placchetta facile e comunque ...resinati sempre lontani e pochi...

Due metri prima dell'uscita mi studio i due facili passi conclusivi e guardo giù! Sotto di me il mondo. Vado su. Sono fuori! Grazie Paolino!!!

Per uscire dalle vie è meglio che il primo rinvii all'ultima sosta e prosegua poi pochi metri in salita fino alla catena del sentiero di discesa dalla quale si può recuperare comodamente e in sicurezza il secondo.

Discesa.
Ci sono cavi e catene piuttosto nuovi che aiutano a superare alcune placche abbastanza esposte, e dove c'è il sentierino, le catene non ci sono anche se a volte è più esposto.
Io mi son fatto la mia bella longe, ho proceduto legato e con estrema attenzione e in un pezzo mi son fatto calare con un bel mezzo barcaiolo.

In questo modo ho evitato i danni che potrebbero derivare dai miei piedi che su terreno esposto traballano un po'!

La settimana prima a Ponte Brolla a far tre viette in preparazione al corso e sta volta in Antimedale! 2010 iniziato decisamente bene!

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