I miei giri
Grignone - cresta est - 1 agosto 2010

Mi sembra quasi di profanarla a metterla su internet...

La cresta est del Grignone è un itinerario splendido e selvaggio. Probabilmente totalizzerà meno di 10 passaggi al mese in estate (ma forse esagero) e ancora meno in inverno...

L'itinerario si svolge su prati e tracce di sentiero segnalato in passato con bolli e frecce di vernice rossa. Il sentiero è facile ma ripido e in alcuni tratti è esposto, quindi non è consigliabile a chi soffra di vertigini. Può essere perso facilmente in caso di nebbia.

...comunque sia è fantastico!

E' stata una giornata di corsa che doveva finire (almeno la parte in salita) alla chiesetta di San Calimero.
Dopo una pausa alla fontanella e qualche minuto di relax, ho pensato di scendere, ma sono stato attratto irrimediabilmente dal costone erboso che sale sopra la piccola chiesa.
In realtà appena dietro la fontanella parte una traccia di sentiero che porta in cresta (che poi è ancora un panettone facile ed erboso, solo un po' ripido a destra ma nulla di che).
Seguo tale sentiero, salgo e poi ridiscendo qualche metro fino ad un colle dove vedo delle paline che indicano sentieri più o meno dimenticati dagli uomini...
A qualche centinaio di metri sopra il colle, si vedono le prime roccette della cresta ed i prati che ci si infilano sembrano molto ripidi.
Ancora non mi aspettavo di trovarci una traccia...
Comincio ad attraversare un prato pieno di arbusti, cercando di scegliere la strada migliore. Traverso a sinistra (sempre salendo) e mi accorgo che dall'alpeggio Pra Bello (mi pare fosse lui, ma verificherò) parte una traccia un po' più comoda e diretta...
La seguo qualche metro in cui trovo anche due bolli rossi, ma sparisce di nuovo ed invento le traiettorie sul ripido pratone che porta alle prime roccette. Scelgo dove infilarmi la prima volta ed è con sorpresa che trovo un residuo di freccia di vernice rossa (foto) vicino ad un albero caratteristico che mi ero imposto di memorizzare per trovar la strada in un'eventuale discesa ...magari in mezzo alle nuvole...
Da qui trovo una traccia che si fa obbligata. Forse però è più battuta dagli animali che dagli uomini...
Sulla destra, il pendio è ripido e mi da quella brutta sensazione di vertigini (di cui io soffro un poco') che però è più paura di non vedere ciò che sta dietro, piuttosto che vertigini vere e proprie...
Avendo osservato prima la cresta da sotto, comunque so che alla mia destra, dietro gli ultimi fili d'erba che riesco a vedere, possono esserci anche 200m di parete verticale...
Il sentiero comunque devo ammettere che è facile e potrei farlo anche in discesa, allora scelgo di proseguire spedito per evitare le nuvole pomeridiane che cominciano a formarsi poco lontano...
Proseguo quindi per questa traccia.
In un tratto la eviterei sulla destra, ma è troppo complicato spiegarvelo e la traccia comunque è buona, allora comunque proseguo.
Ogni tanto c'è solo prato e bisogna fidarsi della direzione dell'ultima freccia che si è vista e sottolineo ancora che su di lì non ci possono andare tutti.
Bisogna avere almeno un po' di esperienza e buon orientamento...

Ad un tratto trovo anche una lapide del 1990. Da qui la traccia si riperde, ma punto dritto verso l'alto come diceva l'ultimo segno rosso.
Ad un tratto ritrovo i bolli rossi e seguo un sottile crinale (foto) molto bello, facile e non esposto (a parte ai soliti prati un po' ripidi) che poi degrada fino a diventare un pratone immenso. E' qui che sulla destra c'è la Parete Fasana, 700 metri di parete, un po' bella un po marcia, ma indubbiamente affascinante e selvaggia... Due foto e via su per questo pratone.
Qui faccio un errore perchè lo seguo quasi a mezza costa pensando di essere vicino all'itinerario invernale Pialeral-Brioschi, ma invece mi trovo di fronte ad un mare di roccette marce di fianco alle quali mi tocca risalire dritto (sempre su prato) fino ad una palina molto evidente dal quale si nota una traccia che attraversa il marciume a volte in cresta e a volte sul versante Pialeral.
Arrivato di nuovo sui prati, proseguo ancora un attimo in cresta, poi devio a sinistra a mezza costa e mi ricongiugo con l'invernale da cui scendo piuttosto velocemente.
Proseguendo dritti in cresta invece si raggiunge comodamente la cima del Grignone...
Sosta obbligatoria al Rif Antonietta al Pialeral a trovare gli amici e poi giù a Pasturo ancora più forte!!!
Peccato per le mie ginocchia che sono ancora un po' doloranti e avrebbero preferito fermarsi a San Calimero, ma la giornata è stata spettacolare!

PS Credo che in invernale la cresta est sia un'ascensione impegnativa (io non ci penso nemmeno!!!!)

Back



Histats.com START
Histats.com END