15 aprile 2015 - Val Bedretto (CH)
Passo San Giacomo, cima senza nome 2618m
dalla Val Rossa.




Quanto può essere forte una donna?
Ah, io non lo so! Delle donne non ho mai capito nulla, niente!
Capisco gli uomini e so di quanto sono capaci perchè ci son cresciuto insieme, mica le donne.
Ora però sto parlando di una donna bellissima, oltre che fortissima, dolce quanto aggressiva, libera quanto impegnata...

E questo è il suo racconto: Passo San Giacomo, cima 2618 m

Lei riesce a condurre in testa molte gare insieme mentre io, piccolo come un microbo, sono in gara ma in gara si fa per dire, semmai a ruota, dietro di lei a sgomitare...
Solo però che io non ho mai sgomitato e le gare le ho sempre lasciate fare agli altri. A me son sempre andate solo le gambe.
L'amico Marco, collega maestro di mountain bike, dice che nella mia vita dovrei metterci un po' di orgoglio, in effetti...
Quel tipo di gare, almeno alcune, le ho perse senza nemmeno combatterle. Ho sempre lasciato l'orgoglio da parte e le decisioni agli altri (alle altre in realta!). A volte non le ho propriamente vinte ma ho avuto tanto affetto dopo molti anni...
Ma stavolta eccomi qui, a ruota del leader, ma sempre senza sgomitare!
E' sempre inutile e controproducente essere qualcun altro.
Allungo, ogni tanto mi affianco, mi faccio vedere, sorpasso per qualche istante e godo dei momenti in cui il leader mi nota!
Il leader ci tiene a bada tutti e, nel frattempo, combatte strenuamente in gare ben più importanti di questa, della quale cerca di goderne i momenti buoni.
Io poi, prudente e terrorizzato inizialmente, l'obiettivo devo sempre perderlo prima di capire che vorrei conquistarlo, quindi la mia gara l'ho già persa una volta sentendomi come sempre un idiota!
Oltre non sono mai arrivato. Quando ci provai fui sciocco e sfortunato quindi, se anche avessi la possibilità di vincere questa gara tra goffi pennuti, non so come andrebbe, ma chi lo ha mai saputo?
La vita ha poi strani modi di sorprenderti e di rigirarti il cuore dopo avertelo cotto e calpestato.
Il timing non è mai stato il mio forte o, per lo meno, non lo comprendo! Il mio è il timing di un antico contadino, non di una moderna asfaltatrice...
Forse comprenderò quello dello scialpinismo, un altro tipo di timing decisamente più consono e "semplice" da interpretare...



E' infatti dello scialpinismo che voglio scrivere perchè, se in una gara, quello che conta di più è l'obiettivo, io, in gara, ho deciso che conterà solo la gara e voglio godermi totalmente i momenti in cui posso correrla al massimo delle mie possibilità, con tutto me stesso, con il cuore che pompa a mille, le gambe, le braccia e tutto di me a fuoco, in temperatura, come nel centro di una stella!

Ore 8:00, tutto nella sua macchina, si parte per la Val Bedretto! E' tardi, lo sappiamo entrambi ma sarà una vetta conquistata di fretta e si fa così o niente, quindi è stupendo così!
Gli sci li ho ordinati quasi tre settimane fa ma ne son successe di tutti i colori e li sto ancora aspettando.
E' il mio fratello di corda (l'unico che non sapeva che li avevo comprati perchè avrei voluto fargli una sorpresa!) che viene a sapere accidentalmente del mio acquisto e viene in mio aiuto prestandomi i suoi vecchi sci che più di una volta mi aveva proposto di provare ma che non ho mai accettato perchè ho sempre pensato che non mi sarei accontentato di una sciata ogni tanto ma che, qualora avessi ricominciato a sciare, lo avrei fatto seriamente e sarebbe stato scialpinismo!
Io dicevo "Entro i 50", lei diceva "Entro aprile" e ...ha avuto ragione lei, ovviamente!!!
Bene! Ora, sperando che i miei sci arrivino presto, mi sento di accettare l'offerta che ricambierò almeno con un paio di buone bottiglie e con la salita in giornata al Braithorn in compagnia, partendo sci ai piedi da Cervinia e, mi auguro, con tante altre sciate insieme!
Il mio battesimo scialpinistico però voglio che sia lei a tenerlo ed, essendo lei ancora d'accordo nonostante tutto, al mio:"Ho gli sci!" La risposta è stata:"Evvai... Allora è giunta l'ora" che è decisamente meglio delle altre risposte o non risposte possibili!!!
Siamo in macchina e c'è un sacco di traffico anomalo. Tutta mattina ho faticato a cercar strade alternative e ho dovuto cuocere le gomme della mia modestissima e vecchia Panda lanciata come un missile sulle curve delle pinete per arrivare in tempo all'appuntamento. Penso addirittura che tra gli sci che non arrivano e tutti questi ingorghi, sia un segno che "questa cosa non s'ha da fare"...scemo.
Pesta sull'acceleratore e vedi di sbrigarti!
3 minuti di anticipo!!!
Con ferrea determinazione quindi arrivo in orario e, anche se fatichiamo ad avviarci, superato Lugano, la strada corre veloce fino ad Airolo e All'Acqua, il punto di partenza della nostra uscita sciistica.
Indosso i miei nuovissimi scarponi da free-ride da 2.5 Kg l'uno e gli sci del Toso, pesanti dice ma a me sembrano leggerissimi, pellati ieri sera per evitare attese da eventuale Ste imbranato e via! Su!!!
Destinazione: una graziosa cima senza nome a quota 2618 appena sopra il Passo San Giacomo!
50m in piano poi giù a sinistra ad un ponticello e, nella prima discesa sto già per andare giù di faccia!
Attraversiamo il torrente e comincia la salita, inizialmente di pendenza lieve, ogni tanto su ottima traccia, ogni tanto a mezza costa.



Cinque minuti e mi rendo conto di stare davvero bene!
"Vado bene" penso, ma non lo dico per scaramanzia, per non finire come tanti anni fa alla 100Km del Passatore!
Una cosa è certa e questo a Laura lo dico: dopo quindici minuti mi sento come se non avessi mai tolto gli sci, invece, sette anni fa sciai mezz'ora con gli scarponi rotti e 17 anni fa sciai, davvero, per l'ultima volta...
Nonostante tutto, almeno da fermo, riesco a tenere una posizione decente in diagonale!!!
Subito Lei diventa una miniera di informazioni, una fonte di consigli.
Mi invita a far strisciare bene gli sci e non a sollevarli e mi piace imitarla mentre io sono in difficoltà a seguire la traccia su due livelli diversi e lei invece riesce a sfruttarla utilizzando solo il "binario" a valle, mantenendo gli sci comodi e affiancati.
La seguo e mi sento come un anatroccolo che sperimenta nuovi modi di muoversi dietro mamma Anatra (pur con le importanti differenze del caso!!)
Avvicinandoci in macchina, mi aveva parlato della valanga da attraversare ed effettivamente mi mette un po' in difficoltà e in soggezione al solo pensiero. Dopo così poco tempo non riesco ancora a direzionare ma più che altro a controllare l'altezza delle punte degli sci e ogni tanto li infilo sotto i blocchi di neve dura con goffaggine e inevitabile perdita di tempo...



Fuori dalla valanga, la traccia si impenna e scopro (ma già me lo aspettavo) che le mie caviglie di legno sono dipendenti dall'alza-tacco. Lo trovo molto comodo. Anche i miei scarponi lavorano molto bene e sono sufficientemente comodi...certo per percorrenze più lunghe dovrò procurarmi delle calze decenti...
La supero un istante, ma solo perchè mi fa un paio di foto. Per il resto sto dietro alla mia guida d'eccezione che, a passo regolare macina dislivello ad un ritmo per me ideale e perfetto.
I primi pendii che vedo sulla mia sinistra, mi fanno sorridere di gusto e penso e dico che una volta da lì ci sapevo scendere! Ora invece chissà?
Al primo pendio ripido che dobbiamo risalire a sinistra, bisogna fare qualche inversione. Sono un po' imbranato e, in quelle verso destra, mi si stacca pure lo sci destro una volta caricato mentre cerco di recuperare il sinistro a monte.
Cado e in un attimo ricordo la mia esperienza di ex sciatore, così mi giro di nuovo di 180° e infilo lo sci destro che ora si trova a monte! ...non pensavo!!!
Lo sci si stacca un altro paio di volte e ci fa perdere tempo ma riesco a capire che movimento non fare per tenerlo attaccato, quindi fino in cima non mi darà più problemi.
Proseguiamo sempre a mezza costa salendo e salendo fino ad uscire dal bosco.
L'ambiente si apre e anche gli occhi!
Laura mi dice tutti i nomi delle cime che si vedono da lì. Tutte cime già fatte da lei!



Pendo dalle sue labbra!!!
Il pendio che affrontiamo ora è lungo, a pendenza regolare e piuttosto ripido.
La neve è bella ghiacciata e sono molto goffo nella prima inversione. Nella seconda, Laura mi vizia scavando un pianerottolo coi suoi sci e le sue forze infinite...
Lei mi dice che non stiamo affrontando una salita banale e la cosa mi fa piacere sia al momento, sia pensando al futuro. Mi chiede se son tranquillo e, a parte qualche pensierino fugace, mi sento tranquillo e concentrato.
Tengo molto di spigolo e Laura mi consiglia di far tenere anche la pelle...
Ci provo dove è un filo meno ripido e vedo che funziona ...quante ne sa questa ragazza!
Ora il tratto ghiacciato finisce.
La neve varia moltissimo in base all'esposizione. Usciamo dal duro, al limite del mettere i rampanti e ci troviamo in venti metri di neve marcia, poi neve bellissima, firn perfetto che migliorerà ancora in vista della discesa!
Io alla discesa ci penso come alla salita, come in bici. Sputo l'anima in salita, mi piace e mi dà soddisfazione. Cerco anche la difficoltà, ma la discesa, poi, deve essere un godimento uguale o possibilmente superiore e, in bici, ci riesco!
Con gli sci vedremo, e penso:"Ci vorrà tempo".
Arriviamo in cima al pendio più ripido e ci troviamo su ottima neve a fianco di una piccola spalla rocciosa. La vista è da sogno e il primo piano di lei è anche meglio.
Insieme, le due "cose" compongono un quadro che appenderò al cuore per il resto dei miei giorni...





Proseguiamo e ci troviamo nel Paradiso Terrestre.
Avvolti dalla neve e dal silenzio, soli, procediamo affiancati, a volte chiacchierando, a volte in silenzio.
Mi sento come nel libricino blu della "Grande haute route Valdotene"...
Da quando avevo dieci anni sognavo di essere là dentro, dentro quelle foto di ambienti intonsi, selvaggi e meravigliosi.
Come Laura che si sente a volte come a saltare dentro il quadro di Bert, io oggi mi sento come nel mio libricino blu e, se sapessi farlo, canterei e ballerei "Come è bello qui a sciar con Laura! Laura ti fa rallegrar..."



Ora scrivo mentre lei mi "importuna" online, quindi il senso logico si perderà un po'...
Siamo nell'ampia vallata con pendenze da dolci a dolcissime e Laura vorrebbe portarmi su una piccola cima.
Tra due ore dobbiamo essere giù assolutamente che lei ha gare ben più importanti da condurre...
Mi indica la cima vicina e io capisco quella alta, appena dietro...e le dico che ci vorrà un'ora e mezza! Impossibile. Lei dice un quarto d'ora...
Risolto il qui pro quo, decidiamo di salire fino alle 12:30 e fermarci.
Ci dirigiamo decisi e affamati verso la piccola e graziosissima vetta! Io penso che la fame mi farà svenire e racconto di storie passate in cui è successo mentre invece mi rendo conto che le gambe spingono ancora bene. Provo a salire a lisca di pesce e va molto bene fino ad una certa pendenza, poi proseguiamo in diagonale e l'ultima inversione mi viene e capisco il movimento per alzar la punta dello sci, la diagonale mi mette in crisi per la neve mollissima che non riesco a far tenere e perdo spesso aderenza faticando non poco.
L'ultimo pendio dolce e siamo in cima!!!
Laura mi fa i complimenti, io li faccio a lei...due baci e un goffo abbraccio!
Sono così emozionato e impacciato che nemmeno riesco ad abbracciarla decentemente...come quando scatti in gara e trovi sabbia e poca aderenza dietro la curva!!!
Ma che gioia...
Laura mi ha portato a vedere una delle sue cime preferite, ovvero il Finsterarhorn! che ha salito l'anno scorso!



Lo intercettavo sempre quando lavoravo sul Monte Generoso e, nelle belle giornate, anche dalla tangenziale milanese...
E' un panorama da sogno! Ed è lei che mi fa notare che son salito con Laura!
Sono così emozionato che forse sembro irriconoscente ma, in realtà, come dice il Toso, la montagna e la birra sono le tre cose che ci piacciono di più e birra e montagna non sono le prime.
Oggi sono qui perchè c'è lei!
E' anni che penso di ricominciare a sciare e a lei son bastati pochi mesi per convincermi. E io sono una testa davvero dura durissima!!! Non bastan le solite cose. Ci vuole audacia, insistenza, dedizione e altro che non ho capito nemmeno io e qualche colpo al cuore per varcarla!
Bisogna togliere le pelli e, tra metterle e toglierle non mi sento così imbranato. Pensavo peggio!!! A completare le sensazioni arriva anche il soffio di vento del momento di spellare. Me ne ha parlato Laura, gli amici e tutti i tutorial di scialpinismo che mi sono sbranato in questi giorni!!!
Facciamo un pranzetto veloce con quel poco che abbiamo, seduti in cima separati da uno zaino, ci scambiamo un po' d'acqua e di uvette e siam pronti per ripartire...dopo una velocissima foto di vetta.



Sono sempre dubbioso di come sarà sentire gli sci scivolare sotto di me e soprattutto di come sarà la prima curva...
E' chiaro come sarà: a spazzaneve!!!!
La seconda un po' meno, la diagonale ok e poi gli sci ultramorbidi del Toso rimangono paralleli l'uno all'altro nelle curve e sul dritto...
Comincia il pendio dolce e mi si stampa un sorriso di plastica in faccia che è incontenibile... Laura è davanti, ora di fianco, sento che posso curvare e controllare ancora la velocità, salvo ogni tanto che vado un po' insieme e in rotazione trovandomi sulle code degli sci...
Sono estasiato. tre serpentine strette, due curve lunghe e condotte...wow! Quasi non ci credo.
Continuo a seguire Laura che su un tratto di neve bellissima improvvisa una serpentina di cinque o sei curve e vado a incrociargliele con precisione come quando sciavo davvero...
Incrociarle le serpentine è una libidine totale, una cosa che fa a gara con la pelle, coi baci e col sesso...
La chiamo e le dico di girarsi a guardare il disegno dei nostri sci!!! Mi dice "Bravooo!".
Che spettacolo!!! Siamo d'accordo che lei farà altrettanto con me entro un anno!!!
A un certo punto mollo troppo gli sci sui curvoni e mi trovo a puntare una voragine...scarto deciso e mi fermo un attimo per lo stordimento.
Mi insulto. Ste! Non sei in pista!
Lezione imparata...senza farmi male per fortuna.
Arriviamo sui ripidi e, salvo la mancanza di abitudine ho ripreso la confidenza di stare quasi centrale e controllare la velocità nella seconda parte della curva...ci sarà da lavorare per tornare a saper sciare ma sono davvero impressionato del punto di partenza dopo diciassette anni senza sci ai piedi!!! Sorrido involontariamente...non sto nella pelle. Sto bene! Mi sento al massimo!
Laura mi dà dell'INFAME e dice di dirlo al Toso e a tutti i miei amici!!!
Fin che la neve è buona riesco a girare quasi sempre dove vorrei ma bisognerà togliere il quasi e anche la neve buona!!!
Noto che Laura va in rotazione in alcune curve però la invidio per la sicurezza con cui scende in quell'ambiente che mi dà godimento ma anche mi sovrasta.
Cerco di darle un consiglio su come evitare di andare in rotazione ma di sci non sono un maestro e non so nemmeno come dirglielo e la confondo un attimo, poi un altro consiglio e ci prova su un tratto ripido con neve bella!
Fa due curve da campionessa!
Ero certo!
Ogni allenatore vorrebbe Laura! ...anche per scalare, sciare, ecc!!!
Insegnarle a scalare è una gioia per il cuore e per gli occhi e, se avrò la possibilità, lo sarà anche insegnarle a sciare! ...man mano che riimparerò io!!!
Forse così sarà anche più facile, perchè mi rendo conto benissimo di certe difficoltà che ho ora e non avevo per nulla tanti anni fa e, alcune, sono simili a quelle che ha lei!
Siamo nel bosco e, finchè la neve tiene, non ho grossissimi problemi a seguire Laura che si muove tranquilla e agile tra gli alberi.
Poi la neve smolla e per me è finita! Non riesco a far nulla salvo incasinarmi, a parte sul dritto in lieve pendenza in cui accenno anche a sedermi sulle code degli sci per passare sotto un ramo con le punte degli sci morbidi che si alzano di mezzo metro...
Abituato com'ero a sci da slalom speciale 195cm, con questi due giocattolini da 157cm c'è tutto da reimparare ma quanto mi diverto a farlo!!!
Arriviamo alla valanga e, salvo in un paio di punti, va meglio in discesa che in salita.



C'è un tratto dove far scorrere gli sci e sento ancora che i piedi funzionano e gli sci si appiattiscono sul tracciato. Una gobba mi fa sollevare gli sci di pochi cm da terra e il sorriso si squarcia perchè ormai non può più allargarsi.
Prima del ponticello mi avvicino pericolosamente agli sci di Laura ma forse riesco a non prenderglieli.
Arriviamo a tre metri dalla macchina con gli sci alle 13:48. Siamo in orario! Sono felice!
Ci cambiamo e sistemiamo veloci, un goccino di birra analcolica che non è così inutile e triste come scriveva quello e via.
Laura parte e torniamo in men che non si dica alle verdi distese della valle del fiume Ticino.
Io non mi capacito ma sto benissimo. Un minimo di difficoltà tecniche sia in salita che in discesa ma non credevo potesse andare così bene. Lei invece ne era certa!
Mentre mi dice che sono un infame e di dirlo a tutti i miei amici, cerco di darle un bacio ma, allacciato alla cintura di sicurezza, niente bacio e mi procuro quasi un crampo a una gamba...scemo!!!
E' stanca Laura ...ma neanche più di tanto s'intende!!! La sua gara è ben più grande della mia e la tiene sempre impegnata. Mi lascia il volante e si rilassa, bellissima, sul sedile a fianco mentre chiacchieriamo.
Prova anche a simulare movimenti e curve sugli sci!!!
Io glie le ho viste fare due ottime curve e quindi so che si può sistemare. Le dico che poi tornerà a far cime già fatte per ripercorrerne la discesa! Chissà? La vedo già, scendere centrale, dolce, armoniosa e precisa nei movimenti godendosi ancor di più quel che già fa benissimo. E facendo godere a noi, magari, della sua grazia.
Lei poi va spesso ed è così che si impara. Una cosa alla volta. Un giorno una, un giorno un'altra e poi ci si trova ad aggredir pendii senza accorgersene.
Casa! Saluti veloci. Forza Laura! L'abbraccio è migliore!!!
Vado! La gioia mi accompagna verso casa...
Poco più in la, nelle pinete, trovo un ciclista fracassato ma vivo, a bordo strada in un lago di sangue...
Non riusciamo, in tre che ci siam fermati, a chiamare i soccorsi. Vado oltre qualche chilometro finchè il telefono prende e faccio da ponte, atlante alla mano, per indicare la strada ai soccorritori...
Al ritorno una lunghissima telefonata di lavoro mi ferma in autostrada per qualche decina di minuti ma poi, ribadito che il ciclismo è uno sport pericoloso e che il lavoro è lavoro, ancora gioia, gioia e tanta!!!
Non potrò mai ringraziare adeguatamente Laura e il Toso per questo regalo. Certe cose sono impossibili da ricambiare.
Mi hanno regalato una giornata che non può essere descritta appieno, anche dilungandosi, come sempre accade con quelle emozioni che ti si stampano nel cuore e, qualsiasi cosa succeda, ti porterai dietro finchè i neuroni non lasceranno andare tutto "nel flusso dell'energia cosmica" (cit)...
Comunque ti dico grazie Laura!
...e grazie Toso per avermi fatto sciare con Laura!
Oggi, mentre scrivevo del mio battesimo da neo scialpinista tenuto da Laura, è anche arrivato un messaggio nella casella di posta che dice:

Hi Stefano!

I just tried your credit card again and it worked this time!! [ ]
Anyhow, your stuff will be sent out today!
We apologize for the delay and hope you enjoy your purchase! Thank you for your patience.

Kind regards,

ARRIVANOOOO i miei K2!!!!!

...spero... Con la solita storia di "Non dire gatto...se non ce l'hai nel sacco!!!"

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