La Barca alla deriva

26 settembre 2012

Lavoro sul Monte Generoso che in questi giorni è generoso in quanto a pioggia e vento fortissimi. La sera sono in un bel campeggio sul Lago di Lugano. Ho la 'mia' roulotte, veranda e qualche amico. Ho passato proprio una bella estate.
Ora il campeggio è vuoto ma per fortuna la compagnia non manca: Felipe, La Rosy coi loro figli mi fanno copmpagnia, ogni tanto si pranza o si cena insieme, ci si scambia una bottiglia di vino o una birra e il tempo passa benissimo...
Oggi ero giù dalla mointagna.
Troppa pioggia e troppo vento, allora non ho preso il trenino che sale e mi porta solitamente al lavoro ma ho comunque avuto il piacere di salutare la dolcissima Iv che avrebbe dovuto portarmi in cima alla montagna...
Tornato quindi al campeggio, ho passato la mattinata a sbrigare un po' di lavoro extra, poi Felipe e la Rosi mi hanno invitato a pranzo.
Oggi han cucinato una specialità portoghese, delle loro terre e con estremo piacere ho potuto mangiare il Baccalà di cui ho sempre sentito parlare ma che non avevo mai mangiato e caspita se è buono...
Nel pomeriggio tranquillo, senza vento e senza pioggia mi sono allenato un po sulla mia due ruote e poi il vento ha ricominciato a soffiare sbattendomi di qua e di là al punto che sono rientrato alla base...
Dopo un paio d'ore, col vento sempre più forte, arriva Felipe che mi chiede:"Stefano! Ti va di rischiare la vita?"
E io:"Va bene! Cosa dobbiamo fare?"
Felipe è una persona semplice e di compagnia. Il primo giorno che arrivai qui già ci chiacchierai un po'. E' un lavoratore serio, gli piace il suo lavoro e lo fa bene e con dedizione anche per tirar grandi i due bimbi...
Nel campeggio lui fa di tutto, come sua moglie del resto e oggi, una barca da 40000 euro sta andando alla deriva e si distruggerà sulle rive del lago poco più a nord.
Un campeggiatore si è accorto e lo ha avvisato e c'è da fare qualcosa...
Le condizioni del lago sono pessime: onde lunghe e vento che spazza via ogni cosa e Felipe lo sa che è estremamente rischioso avventurarsi oggi in acqua con la piccola barchetta da pesca da 8 HP di cui dispone il Camping. In più ci sarebbe da rimorchiare controvento un bestione ad una boa qualche decina di metri più in su...
Il campeggiatore è abituato al Mare del Nord, arriva da lì e il lago gli sembra casa sua. Felipe è abituato all'oceano.
Io? Mah, sto bene, in forma e a me sembra una cosa davvero bella e folle al punto giusto, un'occasione da non perdere e mi spiace non avere con me la macchina fotografica per documentare l'evento e via, siamo già in barca e fatichiamo già ad uscire dal piccolo garage sull'acqua.
Grazie all'abilità di Felipe arriviamo in un soffio alla barca ed è un po' problematico sganciarla.
Sembra un toro imbizzarrito e io mi occupo di non farla sbattere contro la nostra piccola barchetta.
Felipe e Il Campeggiatore sciolgono gli ormeggi mettendoci forza e concentrazione. Il vento è davvero fortissimo e tutto sbatte con furia. Siamo già fradici.
E' fatta. Abbiamo la barca e possiamo tenerla solo a mano. Il campeggiatore tira e cerca di non far sbattere le due imbarcazioni una contro l'altra e io subentro a tirare appena dietro di lui quando l'altra barca lo tirerebbe in acqua.
Arriviamo alla boa fissa e il difficile è attaccarci la barca.
Il vento aumenta e questa volta sono io a tirare la corda e a tenere l'imbarcazione mantre il campeggiatore cerca di non farla sbattere contro e sopra di noi e Felipe con tutta la forza che ha moschettona la barca alla boa.
E' fatta?
No!
Certo la barca è salva ma ora bisogna rientrare e il vento è ancora aumentato...
Ma Felipe è esperto in queste manovre e sa cosa sta facendo e il rientro sembra per lui quasi un gioco da ragazzi!
E i ragazzi adesso son fuori dai pericoli, fradici, scendiamo dalla barca in acqua in modo da spingerla al suo posto e via a bere una birra con quella bella atmosfera di sana complicità dei sopravvissuti a un gesto un po' folle...
Ora sono asciutto e seduto comodamente in veranda mentre il vento imperversa e pensavo al perchè lo abbiamo fatto...
Credo che il valore della barca e la dedizione al lavoro siano stati solo un buon inizio. Era solo una barca ma la scintilla che ha fatto innescare la miccia, secondo me sono state le condizioni del lago proibitive ad attirarci come le sirene di Ulisse e il senso della sfida che muove spesso gli esseri umani in amicizia a far cose sopra le righe come, a volte, semplicemente recuperare una barchetta da "4" soldi e aver poi qualcosa da raccontarsi sorridendo davanti a una birra!!!
Certo che adesso fuori è una furia e non so ...forse la barca poteva andarsene a quel paese!!!

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