Come mi assicuro in solitaria

Aggiornamento del 12 agosto 2023.
Dopo l'intro obbligatoria, i ringraziamenti dovuti e il mio "vecchio" modo di andare, lascio a fondo pagina come si sta evolvendo la mia tecnica di assicurazione in solitaria...
Uno spoiler: mi sono alleggerito un po'!
Buona lettura!

Ringrazio Fabrizio B. per avermi contattato e chiesto delle informazioni a riguardo.
Approfitto così per rendere pubbliche alcune idee sul mio spazio web


Lascio messaggi filosofici riguardo il mio modo di affrontare le mie paure e riguardo la meta del giorno


< Chiedo subito scusa ma prima di cominciare mi sento obbligato a chiarire un paio di aspetti sull'arrampicata in solitaria:

Prima di tutto, devo dire che non si deve andare a scalare da soli e non esiste un manuale sulla scalata in solitaria.

Detto questo poi, se la cosa ti è proprio irresistibile (come succede per me, ma so anche che siamo dei matti), sappi che sono e saranno fatti tuoi e lo saranno ancora di più quando ti troverai solo in parete a prendere decisioni, magari pure per uscire da qualche casino...e non avrai un amico/amica che ti controlla durante le manovre quando magari sarai stanco.
Anche perchè, in solitaria, di solito non si va la domenica mattina su una via iper frequentata, altrimenti di solitario non c'è nulla e, se non si è particolarmente veloci si è anche di impiccio alle altre cordate.

Immagino capiate che sto SCONSIGLIANDO di praticare l'arrampicata solitaria!!!

Se non lo capite, è una ragione in più per non andare a scalare da soli

Detto anche questo, vi racconto come faccio io (e il tutto è in evoluzione):
Ah. Prima di dimenticarmi, io ho cominciato con un po' di allenamento in falesia su tiri facilissimi di III e IV che conoscevo...

Il materiale che utilizzo è una corda intera da 70m 9.8mm, (ora, febbraio 2020, ho appena acquistato una 80m 9.7mm con bassissima forza di arresto 7.3Kn) un grigri non modificato attaccato ad un moschettone a ghiera dedicato della Black Diamond per grigri.
Uso l'imbracatura bassa ma, per i prossimi progetti sto scegliendo un'imbracatura alta, questo perchè spesso mi capita di scalare con tutta la corda nello zaino pieno anche di altro e non vorrei ribaltarmi in caso di volo. (ovviamente comunque non bisogna volare!!!).
Mi porto l'equipaggiamento richiesto per scalare la via da primo e (come faccio ormai spesso anche quando vado in cordata), mi preparo una longe dinamica con bocca di lupo all'anello di servizio dell'imbraco e moschettone piccolo a ghiera all'estremità, in modo da potermi attaccare e appendermi a qualcosa se dovesse servire (le prime volte mi attaccavo prima di ogni rinviata).
Per precisare, non mi piace quando mi chiedono "blocca" in via. Spesso è troppo faticoso, a meno che duri un attimo e quindi io non lo chiedo più ma, se serve, mi appendo con la longe.

...continuando...

Preparo la corda. Faccio un doppio nodo inglese a un metro dal capo che infilerò sul fondo dello zaino poi infilo quasi tutta la corda nello zaino ad asole aperte.

Prima di partire per la via, se c'è una sosta con due o più ancoraggi, una volta valutato che sia ottima, aggancio l'altro capo della corda con un nodo barcaiolo (più nodo di sicurezza) al punto che più mi pare indicato. A volte costruisco in più un bulino su uno degli ancoraggi (ovviamente se non sono taglienti!)

Infilo poi la corda nel grigri e parto (ovviamente mi assicuro che il collegamento funzioni e che freni dalla parte giusta!!!).

Se non c'è sosta e serve la faccio io, oppure rinvierò l'operazione al primo ancoraggio della via.
All'ancoraggio successivo (che sia uno spit o una protezione messa da me e ritenuta ottima) tiro la corda verso l'alto e la fisso (tesa) con un nodo barcaiolo ad un altro moschettone a ghiera.
Questa operazione la faccio perchè ho visto più volte altre persone allenarsi in falesia e trovarsi col primo moschettone molle che poi lavora girato sul lato corto o con la leva mezza aperta dalla piattina dello spit e calarcisi pure sopra (per quel che mi riguarda è follia pura). Ho visto anche di recente gente assicurarsi su un solo spit e questo, personalmente, non lo faccio mai. Se ho solo uno spit lo integro, oppure sarò più sereno alla seconda protezione in cui farò l'operazione suddetta.

Di solito procedo con la corda nello zaino e, insieme a tutto il resto pesa molto, quindi posso affrontare gradi più bassi del normale. Per il futuro sto meditando anche la scalata a due zaini (uno per la corda e uno per il resto).
Scalare lasciando la corda in sosta non l'ho ancora provato sufficientemente ma mi allenerò...

Man mano che salgo infilo rinvii e/o dadi, friends, ecc e rinvio normalmente il capo sotto al grigri.

La corda dallo zaino non esce da sola, quindi devo avere l'accortezza di anticipare l'estrazione della corda man mano che mi servirà. Faccio uscire la corda sempre dallo stesso punto dello zaino così so dove trovarla senza doverla guardare.
Arrampico comunque con la corda sempre leggermente tesa (come quando mi fanno sicura male!), questo perchè sennò il grigri si prende la corda da solo e velocemente e così mi troverei ad arrampicare con 10m di lasco e non è bello (mi è capitato una delle prime volte).
Lati positivi delle rinviate in solitaria è che di solito non bisogna allungarle!
Altro lato positivo: man mano che si sale la corda nello zaino è sempre di meno quindi, più si fanno tiri lunghi più si va veloci, anche se non sempre si può!!!
Se conosco la lunghezza del tiro e ne vale la pena (ad esempio un tiro duro), lascio un po' di corda (quanto posso) in sosta in modo da alleggerire il bagaglio!

Arrivo in sosta. Mi allongio, fisso la corda con un nodo barcaiolo ad un ghiera e anche con un asola ad un altro ghiera a cui di solito attacco anche lo zaino. Preparo il grigri per calarmi e scendo. Non recupero sempre le protezioni in calata. Dove il tiro cambia direzione le lascio e ci reinfilo la corda dopo averla staccata per far passare me e il grigri.
Quando arrivo giù alla sosta, attacco alla longe anche un risalitore e lo passo nella corda (pur tenendo anche il grigri), poi smonto la sosta, sciolgo tutti i nodi in fondo alla corda (per questo motivo preferisco avere due sicure!!!), mi assicuro che la corda non andrà a incastrarsi in lame, ecc in prossimità della sosta e risalgo. se posso mi tiro su con la maniglia. recupero un po' la corda per il grigri e, dopo una quindicina di metri, la corda comincerà ad autorecuperarsi nel grigri a causa del suo peso.
Arrivo su e ripeto tutte le operazioni precedenti.
Se per scendere servirà fare doppie da 60m, sarà il caso di portarmi una mezza corda aggiuntiva!

Aggiornamento 2023 Il pensiero "Pizzo Badile - Spigolo Nord" in solitaria ha ricominciato a vociare insistentemente nel mio cervello, allora lo sto assecondando con un po' di allenamento in falesia (per ora due tiri di seguito al massimo!).
Di farlo slegato non se ne parla. Sono sempre un fifone anche se ultimamente sono un po' più allenato del solito e gestisco meglio il tutto.
Allora sto cercando di velocizzare la progressione.

Primo punto: togliere lo zaino durante l'apertura del tiro!

Quindi parto con la corda filata in cengia oppure nello zaino appeso alla sosta.
Il grigri è sempre senza modifiche e appeso all'anello di servizio.
Attacco un ropeman al porta materiali anteriore destro (va già bene ma sto valutando altre posizioni, cosciale, ecc...) e infilo la corda in modo che scorra verso il grigri ma non al contrario!
In questo modo il ropeman permette alla corda di essere leggera, morbida e quindi di poter entrare nel grigri. In più fa anche l'effetto "mano lato frenante" e quando la corda del ropeman è finita bisogna prenderne altra (come facevo con lo zaino), sennò non si riesce a procedere.
Questa è una fortuna, perchè in caso di scarico del peso dal grigri in blocco, la corda scivola fino a che non finisce il tratto tra il grigri e il ropeman...proprio come quando manca la mano frenante.

L'altro aggiornamento riguarda il nodo barcaiolo al secondo ancoraggio per tenere ribaltata la sosta o il moschettone di sosta.

A volte mi è capitato di vedere il moschettone a ghiera posto sul secondo ancoraggio girarsi e lavorare traversalmente sul lato corto. Non può succedere sempre, ma quando noto che potrebbe succedere (e per ora non so spiegare come lo noto!) allungo la protezione con un cordino e gli fisso un moschettone a ghiera con nodo barcaiolo. Poi faccio il nodo barcaiolo al moschettone con la corda di scalata e tensiono il tutto per orientare la sosta già verso l'alto.

Domenica scorsa in falesia sono volato!
E' una cosa da evitare in montagna e spesso anche in falesia, ma è capitato in un tiro molto ben chiodato.
Fortunatamente avevo appena rinviato, quindi ho fatto poco più di un metro di "volo"!
E' stato un bagnetto di umiltà (che fa sempre bene!), ma anche una bella sensazione quella di fermarsi in un attimo seppur spaventato.
Il ropeman come scrivevo quassù, fa un po' da "mano lato frenante" e lo si nota mentre si prende qualche metro di corda per poter progredire.
Ho anche collaudato la mia "nuova" corda Beal booster 3.
Nonostante la forza di arresto molto bassa, si sente che la sicura è molto poco dinamica, ma comunque abbastanza morbida!
Per il resto tutto come sempre. in un multipitch scendo sulla corda che passa nei rinvii, arrivo in sosta, sciolgo tutti i nodi, metto lo zaino in spalla e su. Durante la salita sto per collaudare alcuni metodi per limitare il peso della corda sul finale dei tiri lunghi.
Per questo seguiranno aggiornamenti! Per ora ho provato solamente lo slipknot che è un'asola autosciogliente da fare ogni tanto dopo aver sciolto quello precedente!

PRO

- Sono decisamente più veloce e sicuro sui passaggi non avendo il peso dello zaino sulle spalle in apertura di tiro.
- Evito la progressione a due zaini che avevo pensato ma mai effettuato! - Non mi serve l'imbragatura alta.

CONTRO

Quando portavo la corda nello zaino, non vedevo il capo finale della corda ma sapevo che era fermato da un doppio nodo inglese che non avrebbe mai permesso la fuoriuscita della corda dal grigri nel caso questa fosse finita.
Beh. Questo nodo non si può più fare. La parete dovrebbe essere perfettamente liscia o strapiombante in modo da evitare il rischio di incastri.
Dovrò stare quindi molto concentrato (ancor più di sempre!) e tenere sempre sotto controllo la lunghezza di corda rimanente e fare il nodo di fine corda qualora ne mancassero pochi metri e gli incastri in questo caso sarebbero più prevedibili e controllabili.
Sto pensando di segnare in qualche modo i dieci metri finali di corda da ambo i lati, qualcosa di fisico come un piccolo nastro colorato che non disturbi troppo lo scorrimento negli attrezzi, ma che sia importante quanto basta per farsi sentire!

A presto!
Ste!

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