Via del Tuono - Rocca di Baiedo (LC)

29 gennaio 2016

Via "Del Tuono" alla Rocca di Baiedo!

In realtà è stato ancora un week-end di bicicletta e di scalata!
Un week end pieno di amici e di quel po' di vita selvaggia...
Una bella pedalata sulla neve insieme a Carletto fin su in Pialeral a salutare il Dario, una buona mangiata, discesa strabella dritto per dritto verso i grassi lunghi e poi a casa...



Son d'accordo col Fabri di partir presto la domenica per una cascata il giorno dopo ma nè lui nè io vogliamo alzarci presto, quindi scaleremo sulla roccia!!! La Fe è già pronta ad unirsi in caso di scalata al sole!
...e scalata al sole sia!!!
Via o Falesia?
Abbiamo l'occorrente per entrambe nel baule del Pandino. Ne parliamo per tutto il viaggio.
Rincorriamo tiri di corda fatti, vie, tiri lasciati a metà e momenti trascorsi...



Sul ponte di Lecco non abbiamo ancora deciso tra la Rocca di Baiedo e la Discoteca e, una volta superato il lago, dopo la curva a sinistra ci pensa il mio istinto e il volante gira a destra verso Baiedo e al Fabri e alla Fe tocca assecondarmi ma non pare dispiacergli.
Attacchiamo la Rocca alla nostra ora canonica...anche un po' prima! Manca infatti qualche minuto a mezzogiorno!!!
La via toccherà a me interamente da primo. Sono contento e preso bene. Mi spiace solo un po' per gli amici che andran solo da secondi ma mi auguro si godranno comunque la via.
Ho proposto infatti di attaccare l'ennesimo fantasma del passato, un fantasma che ha meno di un anno ma è un fantasma a tutti gli effetti o un gruppetto di fantasmi che fan festa: la via del Tuono, aperta da Don Agostino Butturini negli anni 80.
Il primo tentativo con Silvie l'anno scorso in alternata quando il secondo tiro mi spaccò il cervello e, una volta in sosta, coda tra le gambe, una doppia e a casa...
Oggi sono determinato. Mi sento bene, a parte per il fatto che non ho i miei ragni e le mie ragnatele come quando affronto una scalata nuova e/o comunque impegnativa ma ho la nuova collana simile a quella di Carletto (che fa quasi l'8a) che ho preso ieri in Pialeral.
Oggi sarà il primo giorno che indosso una collana in vita mia. La indosso per emulazione, per amicizia che insieme contribuiscono a dare forza mentale!
Più che altro ho quasi un altro anno di esperienza in via ed è ben il doppio dell'anno scorso!!!
...ma la collana fa il suo!!!


La Fe sul primo tiro.


RELAZIONE (tiro per tiro)

L1 - 4c
(5a+ utilizzando il primo spit della variante per poi traversare orizzontalmente a destra come ho fatto io).
Tiro di placca.
La roccia è discreta, direi bella e c'è tutto. Salgo facilmente e in modo ordinato.
Mentre affronto alcuni passi delicati verso destra dico tra me e me, ma ad alta voce, un "Brava Silvie" che aveva percorso lei il tiro da prima all'epoca del nostro tentativo.
Il tiro infatti è facile ma nasconde alcune insidie nel finale che potrebbero fare scherzi a chi fosse alle sue prime esperienze sulle vie...
Quando mi accorgo di aver utilizzato il primo spit della variante di sinistra, devo spostarmi a destra un paio di metri fino alla sosta con passi delicati e ben calibrati che oggi fortunatamente mi vengono facili.
Utilizzo la nuova sosta con catena ma la vecchia sosta (due fittoni da unire) è in un posto certamente più comodo per una cordata a tre. La utilizzerà la Fe per autoassicurarsi e per farmi sicura.


La Fe mi assicura, Fabri mi fa le fotografie! Yeeee! Finalmente qualche foto mentre scalooo!!!

L2 - 5c (5b/c obbligato)


Primo rinvio messo

Ecco il tiro che mi aveva cotto il cervello.
Parto con la paura dei fantasmi del passato e qualche pensiero del presente ma sono concentrato e determinato sopra la media e, globalmente, sto bene.
Mi allontano dalla sosta. La roccia è discreta.


Studio la situazione e parlo coi fantasmi ma sto per andare!

So già che la chiodatura è lunga, tranne tra il secondo e il terzo resinato, probabilmente il punto in cui c'è il passo considerato "chiave". Per quel che mi riguarda invece il passo chiave è tre metri più su, prima del quarto resinato.
L'anno scorso lo affrontai a sinistra dove si nota una fessura con lama verticale, che ricordo piuttosto sfuggente e credo sia molto più difficile e delicato che passare a destra dove forse i passaggi sono meno intuitivi ma la roccia è ruvida e garantisce un'ottima tenuta dei piedi che oggi riesco ad usar bene. Integro facilmente le protezioni, prima con un friend del 2 poco dopo la sosta e poi con un friend dell'uno poco prima di decidere di raggiungere il resinato passando da destra...


Più o meno sui passi chiave del tiro


Fibra in uscita da L2

L'uscita in sosta è piuttosto appoggiata ma lunghetta, sporchina e psicologica. Non ci sono maniglie da tirare ma ci son buoni piedi. Percorro un arco di cerchio da destra verso sinistra concludendo il tiro in traverso fino alla comoda sosta.

(In sosta incontro un esperto della Rocca. Ci ha aperto una via di 6c tutta a destra. E l'ha liberata suo figlio...che deve essere una bella soddisfazione... e ha percorso tutte le vie, anche quelle in disuso.
Sta scendendo insieme ai suoi soci (uno si sta staccando dalla doppia prima di attaccarsi in sosta e, per fortuna, se ne accorge il Fabri, probabilmente salvandogli la pelle). Chiacchieriamo un momento sia della sua via sia di quella del Tuono e delle mie intenzioni di ripercorrere l'originale. Mi descrive come era l'ultimo tiro di questa via di Don A. Butturini dicendomi che ormai da lì non ci passa più nessuno e, comunque, vista la mia intenzione di passarci, mi dice che ameno l'ultimo resinato però è meglio lasciarlo perdere perchè si va totalmente nella vegetazione e si perde la via. "Devi passare a sinistra dell'ultimo albero e poi raggiungere la nuova linea di spit". Ringrazio e, appena arrivano Fabri e Fe, riparto per il terzo tiro.)
quindi...

L3 5b


La Fe quasi fuori da L3


E io che le faccio sicura

Si comincia in traverso molto facile in leggera discesa, immediatamente protetto da un resinato a un metro dalla sosta, ci si sposta poi in placca fessurata e si comincia a salire per lame e fessure di roccia splendida.
Integro con un dado, potendo scegliere metto il 9 (sempre lui, eh? Mi dirà la Fe in sosta mentre mi passa il materiale!!!). Il buono non si nega!
Mentre l'altra cordata recupera la corda, dopo che ho rinviato al dado, infilo la testa sotto una grottina...oggi, mannaggia a me, mi son dimenticato il casco a casa e indosso solo due cappelli super imbottiti, quello della Fe sotto e il Mio sopra (però c'è più imbottitura sulle orecchie, quindi i sassi sarebbe meglio prenderli di lato...). Come pessima giustificazione (infatti non ce ne sono!) la Via del Tuono pare la più pulita e sana della parete con minor rischio di caduta massi...
Il tiro prosegue sempre obliquando in diagonale verso sinistra, nè facile nè difficile con bellissimi passi da affrontare in dulfer, spostandosi in anticipo coi piedi e le spalle con bei movimenti atletici in modo da utilizzare al meglio le lame offerte per le mani...sosta in placca ma piuttosto comoda.

L4 5c-6a (obbligato)
Avvisati Fe e Fibra delle mie pessime intenzioni e descritto sommariamente il luogo in cui andrò a infognarmi, parto verso i rovi e le sterpaglie del bordo sinistro della bellissima placca su cui è evidente il primo resinato della via aperta dal Don.
Utilizzo inizialmente un gradinetto erboso, sposto qualche ramo, qualche rovo e mi rendo conto che il Don aveva cercato e trovato (come mi aspettavo) ottime lame e fessure oblique e verticali.
Continuo a scalare dicendo "Non era per niente scemo il Don! Io sì a voler ripassar di qua ma lui no!!!"
Salgo con progressione piuttosto atletica e divertente ripulendo qualche gradino dalle sterpaglie, dalle foglie e dalla terra fissata dalle radici delle piante che si stanno riprendendo pian piano la parete...


Vado verso l'albero dopo aver ripulito un po' di vecchi appigli!

Fe e Fibra percorreranno questo tratto stando più a destra in piena placca su ottima roccia.
Arrivo al penultimo resinato visibile: quello dal quale devo puntare all'albero.
Qui si trova la parte più difficile di questo tiro.
La roccia è sempre eccezionale e tiene che è un piacere, salgo in diagonale verso destra. La parete è appoggiata ma non appoggiatissima quindi i movimenti richiedono delicatezza e precisione.
Poco prima di raggiungere l'albero e attorno all'albero stesso ci sono un paio di rovi che abbiam ripulito un po' ma sarebbe meglio avere una lama (di acciaio!) a portata di mano e tagliarli (ma l'avevo a casa...come il casco...).
Due buchi profondi, larghi una quindicina di centimetri ma non nettissimi aiutano a spostarsi coi piedi verso la pianta.
Gli appigli per le mani sono esigui ma a cercare si trovano gocce e piccole crestine ruvide e nette come una presa della palestra di corsico che chiamiamo "La pizza"! "Ho trovato la pizzaaa" comunicherò ai miei soci!!!
Mentre metto un cordino intorno all'albero per rinviare vengo catturato da una rosa e ci vorrà un po' per liberarsi, diversi buchi e un po' di sangue...
Alzarsi dall'albero richiede un paio di passi tecnici con mani esigue ma ruvide e nette come "la Pizza" (da cercare).
Salgo! E' sempre meno difficile. Fabri mi rammenta di cadere "Se cadi..." con le gambe chiuse, che l'albero sotto di me stanzia minaccioso...metto un friend appena possibile solo per questo motivo!


Superate le maggiori difficoltà ...e messo il friend!!!

E poi la parete si appoggia sempre di più, la roccia è buona, si rinvia in due spit (lunghi ma su passi molto facili rispetto ai precedenti) per poi raggiungere le due soste con catena e anello di calata in cima alla via.


La Fe e l'impressionante punto di vista dalla fine della via!


E' fattaaaa!!!


DISCESA

Due doppie da 50m e siam giù.


E uno!


E due!

La prima dall'ultima sosta fino alla S2 con la parte finale in leggero traverso (E' consigliabile fissare la doppia in sosta).
La seconda giù, dritto per dritto, fino alla base.
Non abbiamo lanciato le doppie ma ce le siam fatte passare durante la discesa.
La parete nella sua parte centrale è pulita e il rischio di caduta sassi è esiguo.

Alla fin fine, ci ritroviamo, come quasi sempre, a rivivere la scalata davanti a una bruschetta, due panini e tre birre...un caffè...
Già! Perchè è bello rivivere il tutto.
Una volta sola sembra proprio che sia bello ma non basti e allora la riviviamo a parole ed emozioni, prima che il Fabri e la Fe ti spediscano le loro fotografie in cui ti ritrovi uno degli "Ste scalatore" migliori di sempre...che anche quando me lo dicono bisogna che mi veda per crederci.
E' un po' di quello che avrei voluto essere sempre e invece ci è voluto tantissimo e ho dovuto mettermi in gioco, investire e crescere ancora tanto, prima di potermelo permettere, come in ogni cosa della vita, dedicandoci corpo e anima, avendo avuto la fortuna di poterlo fare e avendo ancora tanto da imparare.
Grazie Fe, Fabri...non mi avete nemmeno insultato per le spine che vi sono entrate nella carne...lo sapete che avreste avuto il diritto! La Fe ha insultato i rovi!


Grazie!!!

Ora i conti col Don sono aggiustati, quindi la prossima andiamo a far Frecce perdute? E vedremo se torneremo di nuovo in debito o andremo alla pari!
...ma certo Fe! ...dopo quella viuzza in Medale!!!
Che poi alla pari non lo siamo mai! Si è sempre in debito con chi ha aperto una via.
Alla sera torniamo...Toso e Damiano con le Laure sono andati a far "Castello Incantato", la cascata che abbiam fatto due settimane fa...
Ci sentiamo al telefono...stamattina gli abbiam dato due banali indicazioni...gli è piaciuta ed è andata bene!
Dovrebbe essere normale ma non lo è per me.
E' ancora un mondo tutto nuovo che, nonostante un poco di esperienza, mi avvolge con la potenza delle emozioni che mi avvolgevano quando ero diventato abbastanza grande da iniziare a provarne. E' come la bicicletta senza rotelle pochi mesi prima di compiere tre anni, il profumo della Val Veny, della Val di Rhemes e della casa più bella della valle, la prima ragazza di cui mi sono innamorato, la prima vera vacanza, la mia prima conquista, il primo esame all'università...lo scrivevo in una canzone che dovrei registrare più prima che poi...
Le sensazioni di una volta non tornano più? La paura che sia stato tutto e che nulla sarà più così? Ma va là! Quando mai? Arrivano, vanno, vengono, tornano, vecchie e nuove insieme, e ora ci sei tu: la sensazione di oggi!
BOOOOMMMMM! Il Tuono è scoppiato!




Eccola!!! La collana della Forzaaaa!!!

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