Vacanze in Val di Rhemes - settembre 2015
Becca della Traversiere e sentiero n°17-18

Le vacanze 2015 sono state ciclistiche ed escursionistiche.





Mi occupo qui di descrivere solo la parte escursionistica. e due itinerari magnifici percorsi in Val di Rhemes.
L'apertura delle vacanze però è stata con Carletto alle Rive Rosse tra Biella e Gattinara, luogo del quale mi auguro di scrivere prossimamente in un resoconto più approfondito.



Quei luoghi spettacolari e ricchi di sentieri segnati, ben tenuti e adatti alla bicicletta, son quelli dove Carletto ha cominciato la sua esperienza di Mountain Biker con la mia Anthem sulla neve, mentre io pedalavo con la mia vecchietta Stumpjumper.


...mentre provo la belva di Carletto in salita! In discesa non oso ma sarebbe bello!!!



In questa occasione invece Carletto, con la sua tamarrissima Cube Process, ha completato anche il suo primo vero salto e io sono davvero molto orgoglioso di lui!!!

...ora però andiamo tutti in Val di Rhemes...


Con la bella addormentata sullo sfondo


Becca della Traversiere da Thumel - 7 settembre 2015

Non è la prima volta che salgo per di là ma è un luogo così affascinante che non posso fare a meno di tornare ogni tanto e scriverne e spero anche probabilmente, in futuro, di sciarci...





Parto da Thumel alle 3 meno un quarto del pomeriggio.
Quest'estate la gamba è buona e, finché c'è solo da camminare, se voglio, riesco a far giri lunghi concatenando salita e discesa nello stesso tempo indicato per la sola salita.



Non "corro" per fare in fretta, vado veloce perchè mi piace e comunque mi fermo ogni istante in cui noto qualcosa, in cui mi sento di fermarmi per una foto o una tempesta di scatti ad un branco di stambecchi...





Mi fermo ad ammirare i monti fatti di rocce e ghiacci, a respirare il profumo dell'alta quota e a rimembrar momenti, sogni e a goderne di nuovi.
Consiglio comunque ad un pubblico meno abituato ed allenato di impiegare per questa gita l'intera giornata...

Il sentiero per la Becca della Traversiere inizialmente è in comune con quello per il rifugio Benevolo ed è molto facile ma, un paio di punti che offrono scorci su meravigliose cascate, sono degni di attenzione in modo da non camminare con la testa tra le nuvole e passar di sotto! In alternativa c'è una comoda carrozzabile sterrata che sale per dolci prati...le marmotte fan sempre da cornice ovunque si passi e si guardi.



All'altezza di una poderosa cascata, il sentiero e la carrozzabile si uniscono e, poco prima del ponte che attraversa la Dora di Rhemes, sulla destra della sterrata si stacca un vecchio sentiero che una volta conoscevano in pochi ed io, da quando Ale e suo papà me lo spiegarono lo inventai sempre un po' soprattutto nella parte finale finendo in prati di Stelle Alpine. Ora però è segnato con segnavia 13D e, una volta dentro, è difficile sbagliare!



Arrivo a Soches e il rifugio è laggiù sulla sinistra e proseguo dritto fino al bivio per il lago, ghiacciaio e Punta della Tsanteleina, Calabre, ecc, ecc. Al bivio vado su a destra fin nella Comba di Goletta.
In fondo al pianoro di detta Comba meravigliosa, giace il lago di Goletta che, quando ero ragazzo, mostrava un muro di ghiaccio crepacciato che si immergeva spaccandosi in bianchissimi icebeg galleggianti nell'azzurro verdastro del lago...



Arrivare al Lago di Goletta è già una gita magnifica che consiglio al mondo intero. Si respira aria di alta montagna con una gita relativamente facile e relativamente impegnativa fino a circa 2600m...
Da qui in poi l'ambiente cambia e addentrarsi ulteriormente per le pietraie abbandonate da poco dai ghiacciai offre un contatto ancor più intimo con la montagna.





La vegetazione è pioniera, indiscreta e addentra le sue radici laddove può e trova un briciolo di terra o una fessura che raccolga umidità sufficiente.
Le pendenze cambiano e qualche tratto di sentiero instabile impone piede fermo e abituato all'ambiente periglaciale. La neve occupa i pendii esposti a nord sotto il Col Bassac Derè fino a stagione innoltrata. Quest'anno con poca neve invernale e un gran caldo estivo, a settembre la neve se n'è andata da poco ma qualche chiazza è presente ancora a pochi metri dal sentiero.
Queste chiazze di neve trasformata quasi in ghiaccio, spero che siano superstiti dell'anno scorso abbondantemente nevoso e magari penso a nuovi inizi vigorosi, piuttosto che a vecchi lembi di ghiacci, seppur gloriosi, destinati a morire...




Sul Col Bassac Derè

Gli ultimi metri per giungere al Col Bassac Derè sono i più belli.
La pendenza si addolcisce e la fatica vien meno, i piedi camminano su fondo fermo e man mano che si apre il panorama sul versante opposto, ci si sente sovrastati dalla bellezza.
Nonostante gli ultimi climi estivi del 2015 e nonostante l'altitudine relativamente contenuta delle cime, la quantità di bianco e azzurro innonda gli occhi...
In questi giorni fa freddo, lo zero termico è al massimo a 2700m e i ghiacciai sono cementati. La neve presente è in perfette condizioni e si sarebbe potuto passare l'intera giornata sui ghiacci...
Oggi però indosso le mie scarpe da running e sul ghiaccio non ci metto piede.
Penso quasi di fermarmi al colle ma, dopo una breve pausa e qualche fotografia, guardo l'ora ed è ancora presto. Sono le sei meno un quarto e c'è tempo di salire in cima alla Becca.


Lassù la Becca della Traversiere


In altri venti minuti sono su e mi godo totalmente lo spettacolo e, anche in cima, la solitudine dovuta all'orario serale e alla stagione avanzata.
Sono così felice...mi viene in mente un video di saluti e auguri per il week end girato quest'inverno da un'amico e ne giro uno anch'io in cui si percepisce che la "droga" della Becca ha fatto effetto e sono totalmente euforico...
Adoro questi luoghi e questa valle che mi hanno regalato emozioni indimenticabili sia belle, sia brutte e mi hanno ripetutamente svegliato e spezzato il cuore!





Da un po' ho anche idea che alla Val di Rhemes ogni tanto piaccia prendermi in giro ma il bilancio degli anni è decisamente positivo e pure in miglioramento quindi W la Val di Rhemes e W lo Ste in Val di Rhemes!!!



Scendo.
E' sera.
E' bellissimo qui!
E' magnifico...










Mi fermo un po', il sole scende ma lassù sul Gran Paradiso splende ancora


Sentieri n°17 e 18A - 10 settembre 2015

Anche queste sono antiche tracce frequentate da pastori, cacciatori, guardie e bracconieri, da falciatori di prati, da animali, camosci e stambecchi, antichi versanti osservati e studiati centimetro per centimetro dal Gipeto e dall'Aquila reale ma oggi quassù ci siam noi!
Ci siamo io e la Lu...
Una volta pensavo che una giornata, un giro con la Lu potesse valere un'anno ed oggi lo penso ancora e riempio i miei anni con esperienze del tutto simili a questa in modo da sentire di aver vissuto appieno nel caso dovesse finire ora.
Se il mio sistema nervoso potesse reggere la Pianura Padana troppo lunga e piatta, andrei ancora a trovarla in bici come ho rifatto poco tempo fa con l'Anto che abita un po' più vicina!
Ho sempre pensato che cinque minuti e un ciao alla Lu valessero tranquillamente una pedalata di 207km e lo penso ancora, solo che non riesco più a farli in così breve tempo come una volta! Forse in due tappe...ma chissà mai?
Oggi poi, per un giretto con la Lu devo solo rimandare un'ascensione e, detto tra noi, chi se ne frega dell'ascensione, anche perchè quella salita, ma soprattutto la discesa, ho più voglia di farla prima o poi con i miei nuovissimi sci!


Il materiale è pronto ma sarà per un'altra volta!!!

Discutiamo della nostra meta del giorno. Ci sono tante di quelle possibilità che ci piacerebbero...la Chamoussiere, La Bioula dalla Valsavaranche, il bivacco Money con la sua vista sul Gran Paradiso, ci sarebbe ancora da andare a guardar la Valgrisenche dall'alto dello spartiacque Rhemes-Valgrisenche, ecc, ecc e decidiamo per quest'ultima possibilità!
Sono ventisette anni che vorrei andare a guardare la Valgrisenche dall'alto...ma non dal Col Fenetre o dai colli alti della Valle. Quello l'ho già fatto! Vorrei andarci da quei colli dimenticati della bassa valle e alla Lu l'idea piace e manca anche al suo repertorio di scorribande!!!
Non portiamo corde, altro....se ci sarà da usare materiale tecnico, torneremo sui nostri passi senza orgoglio ferito!
Nessun problema davvero!
Partiamo lasciando la macchina alle 9:15 al Courthoud e su verso Feluma!
Sono già euforico e accaldato! La giornata è magnifica e i colori ci circondano con tutto il loro splendore.
Sopra Feluma siam talmente assorti nelle nostre chiacchiere che sbagliamo strada e ci avviciniamo un po' al Colle di Feluma. Non è la nostra meta del giorno ma lo osserviamo e progettiamo chissà, prima o poi, di ficcarci là in mezzo! Oggi puntiamo a Changer, ai laghi e alle pietraie soprastanti...
Rientriamo sul nostro itinerario corricchiando in discesa per i prati immensi della conca di Feluma e troviamo qualche mirtillo!



Decidiamo che ci possiamo anche giocare la vista della Valgrisenche e raccogliamo gli ultimi frutti in modo da farne almeno un cucchiaio a testa per i ragazzi a casa!
Ripartiamo in salita verso il casotto delle guardie di Changer. La zona è riserva privata di un conte...
Avevamo incontrato poco prima una delle guardie con un ospite. I due osservavano, o meglio, ammiravano il paesaggio con un binocolo fermandosi ogni tanto col piccolo fuoristrada...
Il sentiero passa a mezza-costa tra i calcescisti bianchi valdostani e tra prati delle più belle e rigogliose stelle alpine mai viste...





Mi stupisce l'interesse di Lu alla storia di queste rocce e a come fanno a trovarsi lì e, prima di perdermi in spiegazioni, le chiedo se è sicura di volermi sentire innondarla di informazioni a riguardo col fare rigoroso e pignolo che mi ritrovo!!!
Poco dopo il casotto, smettiamo definitivamente di inseguire la Valgrisenche e deviamo a sinistra a percorrere il sentiero n°18A che percorre a mezza-costa la valle di Rhemes sopra i 2000m e ogni suo angolo è un sogno.
Dopo un altro piccolo errore di percorso verso l'alpeggio inferiore di Changer, risolto anche questa volta con una breve corsettina ma in salita, ci portiamo sul mezzacosta.



La Val di Rhemes, il Roc Bassagne, il Roc du Fond, la Punta Calabre, la Granta Parei, La Grand Rousse e la Lu fanno bella mostra di loro e io mi attrezzo per portare a casa qualche ricordo digitale!
Siamo contenti di questa congiunzione per cui, per la seconda volta in più di vent'anni, siam riusciti a prenderci del tempo per una passeggiata insieme.
Scendiamo nel rovinatissimo vallone di Cussuna in cui il torrente taglia irrimediabilmente le morene tardiglaciali di poche migliaia di anni fa facendole crollare pian piano quando, durante le alluvioni, si trasformano in colate di fango e sassi che capitolano a valle...



E' tardi e gli impegni chiamano la Lu. Il viaggio verso casa chiama me, che domani si lavora!
Scendiamo ancora di ottimo passo fino a Chanavey. Poi giù veloci fin dalla Lu! Un saluto veloce e alla prossima!



La vacanza non finisce in bici come è cominciata ma a piedi a recuperar la macchina che mi aspetta al Courthoud con la mia Anthem fissa e legata sul tetto e poi il lungo e tranquillo viaggio verso casa per le statali, prima tra i monti, passando per il Lago di Viverone e poi tra il profumo dei risi, fino a quelli di casa, ammirando il tramonto negli specchietti retrovisori della Pandina...





Poi un giorno di lavoro...e poi si scala ancora per un giorno con la Cri sulla Via dei Ciuc al Nibbio...
Ma le vacanze sono finite.
Sono state proprio bellissime vacanze, cinque giorni ricchi di sensazioni vecchie e nuove e anche un po' di quell'immancabile nostalgia che le vere vacanze lasciano in me!

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